È di oltre 8.000 euro il valore delle 168 banconote false sequestrate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto a seguito di attività dirette a contrastare il fenomeno del cosiddetto “falso nummario”.
Lotta alla criminalità economica e finanziaria e sicurezza in materia di circolazione dell’euro e degli altri mezzi di pagamento: sono queste le prerogative di legge affidate al Corpo per arginare l’immissione sul mercato di banconote e monete contraffatte, a tutela del corretto funzionamento dei mercati dei capitali, nonché a salvaguardia della fiducia che il pubblico ripone nell’utilizzo della valuta.
Un comparto di specialità definito, da ultimo, dal Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177, nell’ambito della razionalizzazione delle funzioni di polizia e dei servizi strumentali, con il quale è stato affidato al Corpo il compito preminente sulla vigilanza del settore, affrontata nella duplice funzione di polizia economica e finanziaria e di polizia giudiziaria, volta alla ricerca, prevenzione e repressione dei reati in argomento.
In tale contesto, gli approfondimenti delle Fiamme Gialle tarantine sono stati finalizzati a ricostruire l’intera filiera del falso, partendo anche dal singolo detentore di banconota contraffatta, per individuare le eventuali ipotesi di reato connesse, quali la truffa e il riciclaggio.
Un significativo supporto alle indagini arriva anche dalle sinergie attuate con il Centro Nazionale Analisi (“C.N.A.”) della Banca d’Italia, che rimette periodicamente al Comando Provinciale le banconote già riconosciute false e sulle quali vengono esperiti approfondimenti investigativi utili a rilevare potenziali collegamenti con episodi criminosi che hanno interessato la provincia di Taranto.
La “classifica” delle banconote false sequestrate vede al primo posto il taglio da 50 euro (131 banconote, per un valore di 6550 euro), seguite da quelle da 20 euro (15 esemplari, per un corrispondente valore pari a 300 euro) e, quindi, da 100 euro (11 biglietti, per un corrispondente valore pari a 1100 euro); nelle restanti posizioni vi sono quelle da 10 euro (8 pezzi) e 3 da 5 euro; per quanto attiene, infine, ai tagli di maggior valore, non si annoverano banconote da 500 euro e da 200 euro.
L’entità dei sequestri di banconote operati dalla Guardia di Finanza di Taranto testimonia l’impegno del Corpo nella repressione delle condotte di falsificazione monetaria, a corollario di una generale salvaguardia del risparmio dei consumatori e del sistema finanziario.