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“La sfida del cambiamento e le nuove traiettorie di sviluppo sostenibile, come intende realizzarla il Presidente della Confindustria Basilicata, Francesco Somma è un segnale importante che va nella direzione auspicata dall’Ugl. Ruolo chiave dovranno comunque essere le politiche industriali annunciate dal ministro Urso, e l’Italia potrebbe giocare un ruolo da vera protagonista nella realizzazione del progetto del Presidente del Consiglio Meloni, che punta a far diventare l’Italia un hub energetico nel Mediterraneo”.

E’ quanto hanno detto il Segretario Regionale dell’Ugl Basilicata, Florence Costanzo e il Segretario Territoriale della Ugl Matera, Pino Giordano intervenuti al Convegno di Confindustria Basilicata svoltosi all’Unahotels Mh di Matera.

“I riflettori che è riuscita ad accendere Confindustria Basilicata, fanno luce non solo sul mezzogiorno d’Italia bensì dalla Basilicata, con il faro sull’industria lucana e sulle potenzialità di sviluppo della Regione, si và a promuove una riflessione sui principali temi che impattano il sistema Italia, le imprese e il territorio. Il Presidente Somma – continuano Costanzo e Giordano – bene ha fatto nel mettere a confronto i massimi esponenti di Governo, nazionali e locali, Confindustria e Coni, il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi; il presidente del Coni, Giovanni Malagò; il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto; il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.  E sulla strada giusta stà proseguendo il Governo con il confronto con le parti sociali e con le forze produttive, fondamentale per vincere la sfida della competitività e per rilanciare il Sistema Paese. Tante cose sono in programma da questo Governo ma, per l’Ugl tanto ancora c’è da fare: la prima, questione l’ampliamento delle reti infrastrutturali, logistiche e digitali che dilata e moltiplica distanze territoriali: ma anche economiche e sociali che bloccano investimenti, attrattori e sviluppo, frenando la competitività del territorio se non saremo al passo e in grado di garantire collegamenti adeguati di importanza strategica per tutto il Mezzogiorno, e per la capacità di connettere trasversalmente le regioni del sud con il resto d’Italia. Un sistema Italia che impone l’adozione di misure strutturali di medio e lungo periodo a livello comunitario dove per l’Ugl è prioritario rendere flessibili le risorse stanziate tramite il Pnrr e il Repower Eu, individuando, al contempo, nuovi strumenti come il Fondo sovrano europeo. È necessario, pertanto, investire su misure dirette a sostenere i processi di transizione in atto per salvaguardare la sovranità tecnologica e l’autonomia strategica dell’Unione europea sulle materie prime, scongiurando, così, la dipendenza economica da altre potenze mondiali. Strumenti di maggiore attrattività dei territori, dunque, ma anche più sostegno alla competitività delle imprese. La sfida del cambiamento e le nuove traiettorie di sviluppo sostenibile devono essere queste – concludono i Segretari Ugl, Costanzo e Giordano – che devono essere tradotte in premesse e condizioni per le imprese che possano produrre, creare occupazione e portare tutti fuori da una crisi permanente. Questo è quanto sostiene l’Ugl, alla luce di un contesto caratterizzato da sfide complesse, anche connesse alla doppia transizione ecologica e digitale, ma anche da notevoli opportunità, legate soprattutto al PNRR e alla nuova programmazione comunitaria”.