La mappa europea della contaminazione da PFAS del progetto “Forever Pollution”: chiesti approfondimenti sui dati relativi alla Basilicata
Nei giorni scorsi l’edizione online del quotidiano francese “Le Monde” ha pubblicato la mappa europea della contaminazione da PFAS nell’ambito del progetto “Forever pollution”.
I PFAS (acronimo inglese di PerFluorinated Alkylated Substances) sono sostanze che contengono almeno un atomo di carbonio completamente fluorurato e comprende una famiglia che raggruppa decine di composti; queste sostanze perfluoroalchiliche vengono utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa; possono essere presenti in pitture e vernici, farmaci e presidi medici. I PFAS sono ritenuti contaminanti emergenti dell’ecosistema. Negli ultimi anni i PFAS e i loro derivati sono stati sotto indagine per il loro effetto negativo sull’ambiente e sulla salute. E’ noto il caso della Regione Veneto e dell’emergenza PFAS causata dalla reiterata esposizione della popolazione ad acque e cibi contaminati; infatti i PFAS, se non ben monitorati durante i processi di lavorazione industriale, hanno la capacità di filtrare nelle acque sotterranee e di accumularsi nelle piante, incrementando il rischio di ingresso nella catena alimentare. Una volta entrati nella catena alimentare gli acidi tendono ad essere assorbiti dal sangue con conseguenze che sono tuttora oggetto di numerosi studi scientifici per il loro impatto sulla salute.
Quello che ci ha colpito della mappa del progetto “Forever pollution” è stato il numero di siti contaminati segnalato sul territorio della Basilicata. Si tratta perlopiù di rilevazioni fatte sui corsi d’acqua della nostra regione contenenti PFAS in misura superiore ai 10 nanogrammi per litro.