animazione.gif

 Matera_festa_25_aprile_2023.jpg

Ugl: “Essere liberi, oggi deve voler dire avere anche un lavoro”.

“A Matera, alla celebrazione della ricorrenza del 25 aprile l’Ugl oltre che essere presente all’evento con un messaggio vuole attenzionare tutto rivolto al futuro, alla libertà, bene più prezioso dell’essere umano. Trarre dalla bandiera italiana, il tricolore, il valore dell’unità, della coesione di un popolo, della volontà di salvaguardare libertà e democrazia con  la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee tutelando la democrazia, l’uomo al centro di tutto, il lavoro senza del quale non c’è libertà anche nell’ambito familiare”.

Su gradito invito del Sindaco di Matera,  Domenico Bennardi, ha partecipato l’Ugl Matera con il Segretario Provinciale Pino Giordano, i dirigenti Francesco Stigliano e Francesco D’Adamo alle celebrazioni del 78° anniversario della Liberazione, “il giorno in cui è nata l’Italia moderna, più libera e democratica, più giusta e bella”. Per i sindacalisti, “bello è, essere liberi oggi 25 aprile 2023 al tradizionale protocollo in occasione del 78° anniversario della Liberazione dall’oppressione nazi-fascista della seconda guerra mondiale: è per l’Ugl motivo di profonda riflessione per un sistema occupazionale di grande portata negativa per il territorio e che tale ricorrenza dove quest’anno ricade in un periodo storico segnato dall’attacco bellico della Russia all’Ucraina e proprio per questo, ancora più carica di significati e spunti di riflessione. Purtroppo dopo più di un anno di guerra in Ucraina e centinaia di migliaia di morti, mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa restano parole proibite. Si prepara, invece, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili con il rischio di utilizzo di armi nucleari. Bellezza unica la celebrazione, partita con la deposizione della corona d’alloro al ‘Cippo’ di via Lucana e a seguire nella chiesa di Santa Chiara dove è stata officiata la Santa Messa da Monsignor Pino Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina e vescovo di Tricarico. Dopo il raduno in piazzetta Pascoli di autorità e associazioni combattentistiche e d’Arma, il corteo ha proseguito verso piazza Vittorio Veneto, dove si sono susseguiti gli onori alla massima autorità, l’alzabandiera, gli onori ai Caduti, la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti e poi gli interventi dei rappresentanti Politico/istituzionali, del presidente della Provincia, Piero Marrese e del sindaco di Matera, Domenico Bennardi. Essere liberi, deve voler dire avere anche un lavoro, oggi – proseguono Giordano, Stigliano e D’Adamo –, e solo così possiamo definire il popolo italiano capace di sfidare una competizione sociale, politica, economica, culturale, tra le famiglie che vivono oggi più che mai in un lastrico sociale.  Noi sindacato tutto, facciamo parte delle Istituzioni che rappresentano il popolo nella sua globalità anche nei momenti di sconforto. Tutti dobbiamo contribuire a costruire e mantenere un clima pacifico e a vigilare sul rispetto della libertà. Grandissimo valore oggi per l’Ugl è stato il gesto della deposizione delle Corone di alloro al Cippo di Monsignor Giuseppe Antonio Caiazzo, dove sempre di più la Chiesa è vicina alla famiglia e al lavoro. Un lavoro che per noi deve essere sicuro, deve significare sicurezza, legalità e dove gridiamo ad alta voce: ‘Basta morti sul lavoro’. Tutti insieme abbiamo il dovere di concedere parte delle nostre energie per salvaguardare la libertà che quotidianamente viene minacciata in ogni angolo della nostra comunità materana. Abbiamo il dovere di onorare coloro che hanno fatto sacrifici inimmaginabili, donando anche la loro vita, per consegnarci uno Stato più libero, che tende al benessere, ma che deve ritrovare e rinnovare ragioni e valori condivisi. Come dobbiamo provare a fare lo sforzo di capire che le Istituzioni sono il luogo dell’unità, anche tutto il sindacato materano e lucano deve fare identico sforzo nel segno dell’idee uniche e unite a vantaggio del lavoro e della tenuta occupazionale del nostro territorio. Tutti invochiamo la pace a cui la lotta di liberazione ha dato un alto contributo di sangue e di vite umane. La pace è  una meta sempre intravista e mai ancora pienamente raggiunta. Ciò che conta per ognuno di noi è la nostra scelta di fondo, il nostro orientamento decisivo verso i valori della pace, della solidarietà e della giustizia sociale. È il monito da farne tesoro noi sindacalisti, che ci viene dalle tante vittime della violenza di ieri e di oggi e di quanti hanno sacrificato la loro vita per la libertà  e la democrazia. Questo è il messaggio augurale dell’Ugl Matera, fiduciosi che a conclusione della Festa della Liberazione vada a scuotere i cuori dei potenti affinché ci sia veramente tanta serenità tra i popoli e in tutto il mondo, - concludono Giordano, Stigliano e D’Adamo”.