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disabili_fb-min.jpgE’ sotto gli occhi di tutti il completo arenamento del c.d. “reddito minimo di inserimento” (in realtà, un mero rimborso spese) di fattura pittelliana. La misura si è rivelata una farsa utile solamente a scatenare l’ennesima odiosa guerra tra poveri: di fatto, si è trattato dell’ennesima misura fallimentare, in tutto identica a quelle del passato, destinata a circa 1500 tirocini formativi per gli ex COPES e i fuoriusciti dalla mobilità in deroga fino al 2015.

Le altre 9000 persone circa, quelle ricadenti nella ‘categoria B’ (disoccupati di lunga durata), sono ancora in attesa. Per loro l’unica vaga certezza è quella relativa alla conversione della card carburante nella cosiddetta ‘social card’. Conosciamo bene il perverso meccanismo che caratterizza l’utilizzo dei fondi e non osiamo immaginare quando questi diventeranno effettivamente disponibili.

Ci sarebbe poi un’altra platea di cui tener conto: si tratta delle persone diversamente abili.

Negli ultimi mesi siamo stati contattati spesso da cittadini diversamente abili che volevano conoscere quali misure la Regione Basilicata avesse predisposto per favorire il loro inserimento occupazionale. Per questo motivo abbiamo chiesto un’audizione dei vertici del dipartimento regionale “Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, audizione che si è tenuta nell’ultima seduta della IV Commissione Consiliare.

Il dirigente Giandomenico Marchese ha illustrato le misure previste per i prossimi mesi. Si tratta di 3 progetti che si poggiano sulla programmazione comunitaria 2014-2020 e che prevedono stanziamenti per la formazione e per l’assunzione dei disabili. Per 2 progetti sono già partiti gli avvisi pubblici: uno è rivolto a non vedenti ed ipovedenti e prevede la loro formazione per le attività di operatore telefonico finalizzato alle relazioni per il pubblico scaduti i termini per la presentazione delle domande da parte dei cittadini); l’altro prevede (l’inserimento di persone diversamente abili in attività nell’ambito del settore agricolo, dopo il completamento di progetti di formazione (20 i progetti progetti formativi presentati, ora si attende il bando rivolto ai cittadini). Entrambi i progetti prevedono contributi (bonus occupazionali di 10.000 euro) vincolati all’assunzione dei lavoratori diversamente abili. Un terzo progetto, denominato LIFE, è in fase di definizione e prevede una serie di contributi ai disabili titolari di attività imprenditoriali o che intendono avviare attività nel territorio della Regione Basilicata, nonchè alle cosiddette cooperative di tipo “B”.

Seguiremo attentamente gli sviluppi delle misure previste verificando trasparenza e regolarità delle procedure.

L’augurio è quello di vedere concretizzate misure che siano davvero incisive e “strutturali”: non palliativi pasticciati e confusi come il c.d. “reddito minimo” e tutta un’altra congerie di sostegni al reddito e strumenti finalizzati all’occupabilità che hanno mostrato negli ultimi decenni tutta la loro inadeguatezza e fumosità.