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trivelle.jpgTra le principali novità nel decreto Semplificazioni (che dopo il 12 febbraio dovrebbe essere legge) c'è la così detta moratoria sulle trivelle. Il Governo ha previsto la sospensione di 18 mesi per i nuovi permessi di ricerca idrocarburi. Una questione delicata quella delle trivellazioni sulla quale il Governo punta a restare a galla e quindi non sposando il motto dei movimenti No Triv che pretendono uno stop incondizionato, senza sé e senza ma. Cosi come aveva chiesto il Consiglio Comunale di Amendolara, riunitosi in maniera allargata nei giorni scorsi per discutere proprio di questa problematica.
All'assise, oltre ad alcuni esperti di settore, partecipò anche la senatrice Cinque Stelle, Rosa Silvana Abate, che era stata "investita" dal sindaco Antonello Ciminelli di farsi portavoce presso il Governo e nelle stanze del Mise dell'appello unanime del Consiglio di difendere il mare contro le multinazionali del petrolio. Ora, paradossalmente, sembrerebbe che le compagnie petrolifere siano pronte ad impugnare lo stop alle trivelle intentando addirittura cause milionarie nei confronti dello Stato. Su questo punto si oppone il ministro all'Ambiente Sergio Costa che nel recente passato si è detto fermamente contrario alle Trivelle dichiarando come il futuro dell'Italia passi dalle energie rinnovabili. Il muso duro con cui le multinazionali si pongono nei confronti del Governo dopo lo stop per 18 mesi alle trivelle, fa sobbalzare il sindaco di Amendolara, Ciminelli, che ha fatto della battaglia No Triv un suo leit motiv amministrativo.
«Il comportamento delle multinazionali è giustificato dal servilismo dello Stato, sempre indeciso sulla questione trivelle e senza una politica energetica chiara, volta all'effettiva tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini». Il sindaco di Amendolara parla di compromesso al ribasso - riferendosi allo stop momentaneo delle trivellazioni. «Il solito giochetto - commenta - per mantenere gli italiani a "bagnomaria" in vista di prossimi appuntamenti elettorali». Ciminelli alza la voce nei confronti di un Governo che nonostante vede nei Cinque Stelle i fermi difensori dell'ambiente, si dimostra «forte con i deboli e debole con i forti». «Basta regali alle lobby! Le multinazionali pagano, oltretutto, delle royalties bassissime e non come nel resto del pianeta. Soltanto il nostro Bel Paese è disposto a fare sconti. Noi non ci stiamo e pretendiamo un stop definitivo ed indiscusso alle trivelle. Il mare non si tocca!».
Vincenzo La Camera