La Dirigente Scolastica dell’IIS “Pitagora” di Policoro Prof.ssa Maria Carmela Stigliano ha dato il benvenuto ai partner dell’Erasmusplus giorno 9/09/2019 per stilare il Rapporto Finale del progetto “Welcome Diversityat School” iniziato nel 2017.
In questi due anni, il responsabile del progetto prof. N. Maiellaro, la prof.ssa G. Adduci, la prof.ssa G. Corbo, la prof.ssa G. Cosentino, la prof.ssa L. Loffreno e la prof.ssa R. Milione hanno accompagnato gruppi di studenti in Germania, Portogallo, Spagna, Danimarca e Olanda, dove sono stati accolti dai partner e ospitati nelle rispettive scuole per riflettere sul tema della diversità inquadrato in una prospettiva europea utilizzando per la comunicazione la Lingua Inglese.
Gli studenti, con la guida dei docenti, hanno affrontato il tema della diversità approfondendo lo studio sulla situazione attuale degli immigrati che approdano in Europa, la provenienza, l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione con le comunità autoctone. Nel trattare l’argomento è stato naturale fare riferimento anche alla storia del passato, in particolare alle Leggi Razziali e alla Seconda Guerra Mondiale quando chi era considerato diverso è stato perseguitato e soppresso. I ragazzi sono stati seri e puntuali nel trattare i vari argomenti, in un’ambiente sereno e accogliente, dove non sono mancati momenti ludici. Al termine di ogni incontro, hanno realizzato dei prodotti, quali ad esempio un ricettario e un calendario multietnico, disegni di caricature su aspetti positivi e negativi delle diversità etniche presenti in ciascuna scuola. In particolare, i nostri studenti hanno condotto indagini sui centri d’accoglienza di profughi presenti sul nostro territorio intervistando sia gli operatori che gli ospiti delle strutture e a Madrid, proprio in un centro d’accoglienza, si è avuto il feedback delle interviste di tutti i ragazzi europei.
Il team italiano Erasmus plus ha avuto modo di allargare i propri orizzonti vivendo nuove esperienze e situazioni emozionanti ed è soddisfatto per il lavoro svolto dimenticando le difficoltà affrontate. La prima mobilità a Hermannsburg in Germania, nonostante le avverse condizioni atmosferiche che hanno movimentato il viaggio con una serie di imprevisti e un pernottamento fuori programma, viene ricordata con piacere per l’accoglienza dei partner tedeschi che all’ arrivo hanno fatto trovare una minestra calda. In seguito, tutto si è svolto secondo il programma lavorando con serenità e serietà. Non sono mancati momenti di commozione, alla visita organizzata al campo di Concentramento di Bergen-Belsen che aveva ospitato i prigionieri di guerra italiani, tra i quali il padre di una delle docenti che ha partecipato a quella mobilità.
A Leira, in Portogallo, oltre alle attività didattiche programmate, è stata molto gradita la visita al Santuario della Madonna di Fatima, luogo mistico difficilmente visitabile individualmente.
A Madrid l’accoglienza è stata gioiosa a suon di Cajon e la visita notturna della città è stata molto suggestiva.
Come non ricordare l’incontro a Ede, in Olanda, con partner attenti e premurosi nel creare un’ambiente ospitale e amichevole dando modo di visitare Amsterdam, città affascinante ed elegante, con i suoi canali e le sue biciclette, ma dove non è mancato lo spunto didattico con la visita alla casa di Anna Frank.
Al termine del progetto si può dire che tutti i docenti partner hanno dimostrato grande disponibilità e professionalità e hanno lavorato gomito a gomito come se si conoscessero da sempre. Gli studenti, dal canto loro, sono stati contenti della partecipazione, sono stati puntuali nella consegna dei lavori assegnati, hanno trovato il coraggio di esprimersi in inglese difronte a un pubblico, hanno arricchito il loro bagaglio culturale, hanno una conoscenza diversa dell’Europa ed hanno sperimentato di persona cosa significa essere cittadini Europei. Queste esperienze, condivise con gli altri docenti e studenti dell’istituto, oltre a creare interesse e desiderio di partecipazione a futuri progetti, hanno dato spunto a riflessioni sui processi dell’apprendimento e si è avuto la conferma che è diverso il conoscere dal fare esperienza. L’umanizzazione passa attraverso l’identificazione con l’altro e la capacità di provare emozioni.