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Carissimo assessore alla sanità Dott. Rocco Luigi Leone,
ci ritroviamo, sempre nella condizione di dover puntualizzare fatti che riguardano la salute dei cittadini legate a condizioni ambientali disastrose della nostra regione.
L’assenza costante delle istituzioni e il silenzio assordante, ci fa indignare, non ci fa stare tranquilli, in quanto la situazione ambientale è sempre più critica, e questa condizione, come ben sa, provoca malattie e sofferenze a tutti noi cittadini compresi i nostri figli.
Perché i dottori, i medici tutti, che hanno studiato per il solo scopo di salvaguardare la salute di tutti i cittadini, preferiscono tacere sulle condizioni ambientali? E decidono di giurare fedeltà al credo politico, piuttosto che alla loro etica professionale? “Fenomeno diffuso soprattutto nella nostra regione.”
Lei, assessore Leone, le ricordiamo essere un pediatra, categoria di medici che si occupano della salute degli infanti e dei ragazzi, fascia d’età più sensibile agli effetti negativi dell’inquinamento ambientale, non basta la diagnosi e la conseguente prescrizione terapeutica, ma la tutela va fatta anche sulle dinamiche e la salvaguardia del territorio.
Nessun pediatra, in Basilicata, si è mai espresso sul discorso ambientale, nonostante tutti sappiano, che i casi di leucemia, malformazioni, ed altri problemi di salute, in età pediatrica, sono causati da problemi ambientali che crescono ogni giorno, ogni mese ed ogni anno di più.
Parliamo un po’ di dati, che lei sicuramente conoscerà benissimo.
Nel 2018, solo in Basilicata, si sono registrati 3250 nuovi casi di tumore, quanti bambini hanno scoperto di essere malati di leucemia? Quanti bambini con problemi respiratori, malformazioni cardiache e altro?
La FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), in occasione del G7 Ambiente nel 2017, ha presentato un documento su temi ambientali “Ambiente e salute infantile: dalla consapevolezza del rischio alle strategie per limitare i danni e costruire la salute futura dei bambini italiani”. In questo documento, pediatri devoti ai loro piccoli pazienti, parlano del rischio di immissione di sostanze chimiche e tossiche come metalli pesanti, solventi, coloranti, diossine che attraverso l’aria, cibo e acqua, i nostri bambini assimilano di giorno in giorno, addirittura trasmissibili al feto nel periodo di gestazione.
Il documento dice testualmente: “In particolare i rischi per la salute dovuti all’inquinamento ambientale in età pediatrica sono rappresentati da possibili alterazioni dell’epigenoma fetale, dall’aumento dell’abortività spontanea e delle nascite premature, delle malformazioni e delle alterazioni del neurosviluppo con incremento dei disturbi cognitivi e dello spettro autistico, riduzione dello sviluppo dell’apparato respiratorio, aumento della prevalenza di sensibilizzazioni allergiche e asma, cancerogenicità, incremento delle patologie cardiovascolari. Come Pediatri di famiglia siamo testimoni dei danni sulla popolazione infantile legati alla contaminazione ambientale e alle variazioni del clima e riteniamo nostro compito prioritario porre l’accento sugli aspetti più rilevanti di questo fenomeno nel nostro paese.”
Quindi, le contaminazioni delle falde acquifere, degli invasi, dighe, le estrazioni di petrolio, gas e onde elettromagnetiche, a quanto pare, dovrebbero essere la massima preoccupazione dei pediatri, in quanto causa principale delle suddette patologie, purtroppo molto diffuse sul nostro territorio.
Pertanto se l’ambiente è attenzionato della maggior parte dei pediatri Italiani, come la FIMP e non solo, perché non sono anche vostre preoccupazioni? Perché i pediatri della Lucania si interessano solo alla pubblicazione di articoli con autoelogi, o post sui social, e non siete mai al fianco dei cittadini nemmeno quando i Trialometani superano la soglia consentita? Anzi si agisce, in modo da far diventare normale una situazione anormale e addirittura pericolosa. Per quale motivo?
Sicuramente, sarà a conoscenza, caro assessore, che l’ENI, ha presentato un progetto, per il trattamento delle acque di produzione, provenienti dal COVA di Viggiano, che andranno a finire nei nostri rubinetti, acque radioattive che useremo per lavare i nostri bambini, che useremo per cucinare lavare frutta e verdura, cosa potrà accadere ancora?
L’estrazione petrolifera, in Basilicata, non ha portato alcun tipo di vantaggio, e chi continuerà a “far spalluccia” oggi, ignorando l’accaduto, di “ieri”, sarà ancor più responsabile, perché oltre ad essere assessore consapevole, è ancor prima un pediatra, come asseriscono i suoi colleghi della FIMP: “I pediatri di famiglia, sono avvocati della salute dei bambini, e si sentono “in Dovere” di fare alcune raccomandazioni alle istituzioni preposte…..nell’immediato futuro per la salvaguardia della salute dei bambini.” Aspettiamo risposte, i suoi bimbi, aspettano risposte!
E’ finito il tempo dell’attesa, ora è arrivato il momento dell’agire, con monitoraggi costanti di acqua aria e suolo, mappatura degli edifici scolastici e la possibile presenza di campi elettromagnetici attraverso reti wireless, figuriamoci cosa vorrebbe dire esporre i bambini alla nuova tecnologia del 5G, che anche in questo caso la preoccupazione di un pediatra, sarebbe cosa buona e giusta, e che chiedesse alle istituzioni, che venga applicato il principio di precauzione per la tutela dei bambini, sarebbe un dovere etico e professionale, ed anche morale! Invece anche su quest’ultimo punto, non abbiamo sentito una sola sillaba pronunciata da lei, assessore!
Non siamo noi ad esprimere preoccupazione e correlazione tra salute e ambiente, ma lo fanno i suoi colleghi della FIMP, che se sapessero, che come figura istituzionale di una delle regioni che ha il tasso maggiore di morti per tumore, c’è proprio un loro collega, secondo lei ne sarebbero orgogliosi?
Ancor più grave la sua dichiarazione, di questi giorni, durante la sua visita al CROB di Rionero: “la radioterapia sta morendo di morte naturale perché non c’è utenza”.
Gravissimo!... Speriamo vivamente che sia stata una “gaffe”, altrimenti spiegherebbe le sue priorità, e la volontà consapevole di farci ammalare, per portare introiti all’Azienda sanitaria attraverso il CROB, “sfruttando” persone malate, in modo serio, e che fanno radioterapia come ultima speranza di vita!
Detto ciò, è ovvio che non si devono sentire esclusi gli atri pediatri e medici che esercitano la professione in Basilicata, compreso il nostro consigliere comunale medico pediatra Buono, anche lui, e mai, proprio mai, si è pronunciato in difesa dei suoi piccoli pazienti. E quindi la domanda nasce spontanea: “siete medici o politici?”
Il documento, sopracitato, conclude con una frase bellissima che ogni medico pediatra, dovrebbe avere “stampato” nella sua etica professionale e morale: “Il pediatra di famiglia è un osservatore privilegiato delle condizioni di vita del bambini, della sua famiglia e dell’ambiente che li circonda. Può essere pertanto un osservatore attento “sentinella” per rilevare possibili segnali di allarme per la salute correlati all’inquinamento ambientale”. Secondo lei è ciò che accade?
Chiediamo che in qualità di assessore alla sanità, si senta moralmente in obbligo verso la salute dei suoi piccoli pazienti che dice di amare, e che non si vanti della telefonata ricevuta alle 3 di notte, ma che sia orgoglioso di non ricevere alcuna telefonata notturna, perché, in quel caso, vorrebbe dire che quel bambino non si è ammalato, grazie al suo impegno per la tutela del territorio, facendo prevenzione in difesa della vita.
I suoi pazienti le chiedono di essere tutelati, di non volersi ammalare più, di non dover vivere col terrore di poter perdere uno dei due genitori, non si possono più ignorare le ripercussioni che l’ambiente ha sulla salute dei nostri bambini! analisi delle acque ad uso umano non vengono monitorate in modo adeguato dagli enti preposti, analisi private, fatte da istituti accreditati, che rivelano dati e presenze di elementi cancerogeni nelle nostre acque. Depuratori (vedi Senise) che non funzionano, e riversano la fogna nell’invaso di Montecotugno, acqua destinata all’uso umano.
Progetto Syndial, non dovrebbe mai essere approvato!
E se è vero, che siamo ciò che mangiamo, allora è il momento di mettere fine ai misfatti.
Un Dottore, Pediatra, assessore alla sanità, dovrebbe essere più vicino ai bambini, tenendo conto dalle cause, partendo dalla salubrità dell’ambiente, il primo passo, sarebbe quello di dire “no” al cancro della nostra terra, così da evitare altri morti, come affermano i suoi colleghi, sono le cause principali di alcune malattie, e tumori. Lei ha molte responsabilità, ma ci pare che vuole tutelare la categoria dei medici, e la sua azienda, senza tener conto che ci sono in ballo vite umane. Speriamo vivamente che si ricreda, e cominci a lottare per la nostra tutela, difendendo il nostro territorio… E’ giunto il momento di dire: “BASTA”!
LE ASSOCIAZIONI:
Mamme Libere
Mediterraneo No Triv
Cova Contro
Medici Per l’Ambiente