“Un governo regionale senza visione é un governo che non ha strategia e produce decisioni inadeguate che possono essere dannose per la comunità.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, Avanti Basilicata.
“Anche la decisione di indicare Potenza alla RAI - prosegue il consigliere Braia - come sede della diretta del Capodanno piuttosto che Matera, il Metapontino o il Vulture é una dimostrazione palese della inesistenza di una idea di sviluppo oltre che di mancata condivisione con i territori, i cittadini e le cittadine delle scelte che si fanno in loro nome.
Quale sia la logica di tutto questo è una delle questioni che pongo: ho chiesto in una mozione da discutere in Consiglio se é intenzione di questo silente governo regionale rinnovare la convenzione RAI e rifinanziare la Fondazione verso una operazione “Matera 2029” che possa continuare la svolta messa in campo in una Basilicata che ha puntato e deve continuare a puntare tutto su Ambiente Agricoltura e Turismo. Su questo, distraendo le masse con la concessione del “panem et circenses”, si tace colpevolmente e inesorabilmente, mentre la nostra Basilicata langue e questo capodanno a Potenza segnerà, spero, la fine di un primo anno disastroso del Governo Bardi. Prendiamone atto.
Alla luce delle scelte ed esperienze passate, la logica e una programmazione lungimirante avrebbero suggerito di utilizzare, come ultimo capodanno Rai legato a Matera 2019 e a chiusura dello stesso anno da capitale europea della Cultura, il grande evento, che genera una fortissima comunicazione mediatica internazionale, per promuovere città o aree della nostra Regione particolarmente vocate per presenza di fermento culturale, bellezze paesaggistiche, testimonianze storiche di interesse mondiale.
Magari, quindi, accogliere al meglio i grandi flussi turistici che in conseguenza di quella attività comunicativa si generano inevitabilmente, nell’immediato delle prossime ferie natalizie e di conseguenza poi nel tempo.
Potenza ritengo possa essere destinataria di investimenti di altra natura che possano valorizzare peculiarità differenti, vedi ad esempio lo sport, i servizi, l’industria.
Le motivazioni addotte per giustificare la scelta sono un ulteriore segnale di chiara inadeguatezza e suonano come una vera e propria presa in giro al popolo lucano tutto, ritenuto non in grado di comprendere che al di là di ciò che si scrive sui sopralluoghi delle location, è una scelta esclusivamente politica.
La designazione del capodanno prova a soddisfare una comunità come quella potentina che necessita di investimenti e sviluppo per portare economia ed occupazione e non certo contentini inutili volti a illudere e che, come successo in passato, durano il tempo di una notte, senza generare nessuna ricaduta duratura successiva all’evento.
Oltre a Matera, che avrebbe potuto naturalmente avere la vetrina mondiale in cui esporre tutta la portata di Matera 2019, parlando dell'intera Basilicata e proiettandoci tutto insieme nel futuro, perché non il Metapontino?
La costa ionica avrebbe sicuramente potuto raccontarsi per la sua storia millenaria e mostrarsi con la bellezza del mare mettendo a disposizione oltre 20.000 posti letto e una straordinaria agricoltura con le sue eccellenze. Perché abbiamo bisogno di deliziare e mostrare a un pubblico mondiale tutto questo e legare indissolubilmente la Basilicata anche al concetto di enogastronomia e vitivinicoltura di qualità, al pari di una Venosa, città natale del poeta Orazio, che attende da tempo di svelarsi totalmente, insieme al bellissimo Vulture.
Non me ne vorranno gli amici di Potenza che ben conoscono le proprie esigenze e punti di forza e non amano essere presi in giro: tale scelta, già fatta da tempo, non ha nulla ma proprio nulla di logico se non una “mancia politica” di ricompensa elettorale inutile o addirittura dannosa per il ritorno che avrà o non avrà per la nostra Regione. Un’altra occasione persa per fare sistema e lavorare allo sviluppo, al di là di un mero momento di spettacolo.
Le scelte politiche, a mio avviso - conclude Braia - devono avere sempre una ratio e assecondare un progetto Basilicata di cui, palesemente oramai a sette mesi di distanza dall’elezione, non ci é dato sapere. Se questo è il “piccolo” respiro che da queste decisioni si manifesta, sarà un disastro annunciato.