E’ da oltre un mese che l’ALSIA (Agenzia lucana di sviluppo ed innovazione in agricoltura) è senza legale rappresentante, in attesa che la Giunta regionale nomini – a norma di legge e come da bando pubblico – il prossimo Direttore, il quale deve essere in possesso di “ Laurea magistrale o specialistica, nonché specifiche competenze in materia di organizzazione e di amministrazione e nei settori della ricerca, dell’agricoltura e dell’agroindustria, con esperienza dirigenziale almeno quinquennale” (LR 9/2015). Requisiti che ben 56 candidati hanno ritenuto di avere, stando all’elenco degli aspiranti direttori dell’ALSIA pubblicato sui media nei giorni scorsi. Di questi non sappiamo quanti abbiano superato l’istruttoria che dovrebbe esserci stata mentre è sicura una stucchevole sfilza di anticipazioni “certe” sul prescelto, con tanto di foto e curriculum sbandierate sui giornali, puntualmente smentite dai fatti.
Dai giornali apprendiamo oggi che, dopo l’ennesimo annuncio “imminente” di nomina, il presidente Bardi ha comunicato il rinvio alla prossima settimana della designazione dei vertici di ALSIA e di altri 4 importanti enti sub-regionali, in attesa che la maggioranza indichi una “triade” di nomi per ogni “postazione” da assegnare.
Stendendo un velo pietoso su quali dovrebbero essere i presupposti per la designazione dei direttori di enti tecnici che devono operare secondo il principio della “ distinzione e del raccordo tra indirizzo politico, posto in capo al governo regionale, ed autonomia gestionale, affidata agli organi di vertice degli enti”, si vuole però evidenziare che l’assenza del legale rappresentante di un ente sub-regionale non è priva di conseguenze (perché se lo fosse, la figura del direttore sarebbe inutile).
Tuttavia la stampa lucana sembra più interessata a seguire le fluttuazioni di poltrona effetto dei mutevoli equilibri tra i partiti della maggioranza regionale piuttosto che ad entrare nel merito di cosa significa lasciare uno dei maggiori enti regionali senza legale rappresentante, a fine anno, in fase di assestamento di bilancio, nell’imminenza della presentazione del programma di attività annuale e triennale e del conseguente bilancio di previsione 2020 – 2022.
Certo, ormai è evidente che interessa a pochi se un bilancio annuale di un ente come l’ALSIA viene approvato tra agosto e settembre, come è avvenuto negli ultimi due anni, e la programmazione si fa ex post! Eppure, i costi di gestione (stipendi del personale, ad esempio) ci sono lo stesso, sia se l’ente è in “ordinaria amministrazione” sia se ha una programmazione chiara ed una guida sicura. Da cittadini lucani, lavoratori e professionisti, noi preferiremmo ci fossero le condizioni perché la nostra attività tecnica fosse utile ed efficace, programmata con criterio.
E l'agricoltura lucana ha un grande bisogno di un'Agenzia tecnica che possa fornire servizi efficienti e trasferire le innovazioni tecnologiche al settore primario, senza vanificare investimenti e attività. Presso il Polo agro-biotecnologico di Pantanello (Metaponto) – è il caso di ricordarlo - sono in fase avanzata i lavori per rendere funzionali le strutture al "costituendo polo delle agro-biotecnologie", per una spesa di oltre 3,5 milioni di euro. Un importo considerevole per una sfida importante che non vorremmo vedere vanificata da ritardi o scelte incoerenti rispetto ai principi di efficienza ed efficacia a cui deve ispirarsi la pubblica amministrazione.
Forse questi aspetti meriterebbero maggiore approfondimento e spazio giornalistico che non la faccia ed il nome di un ulteriore “papabile” alla direzione dell’Agenzia. O no?
Il coordinamento Tecnici e Divulgatori ALSIA