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Agronomi e Forestali: saremo gli artefici della transizione ecologica e sociale del Paese verso la sostenibilità

Primo, sicurezza alimentare. Secondo, città vivibili e comunità sostenibili. Terzo, sicurezza ambientale. Quarto, gestione delle foreste. Quattro linee guida, individuate tra i 17 obiettivi di Agenda 2030 che l’Onu intende raggiungere. Quattro temi che saranno discussi nei prossimi giorni (dal 7 al 9 novembre) nel corso del XVII Congresso Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali affinché la categoria possa diventare artefice della transizione ecologica e sociale del Paese verso la sostenibilità. E lo si farà a Matera, città metafora della trasformazione da promuovere per i luoghi di produzione di cibo: spazi funzionali alle tecniche produttive, belli e che esprimono l’identità di una comunità.

Nei prossimi decenni la popolazione mondiale crescerà, il tasso di urbanizzazione globale aumenterà, la qualità della vita media auspicabilmente migliorerà. Ciò significa che crescerà il bisogno di cibo, ma anche il fabbisogno di acqua, di energia, di fibre tessili, di materie prime per l’industria chimica e così via. Tutto in un contesto mondiale che sta affrontando cambiamenti sociali, economici, ambientali. – afferma Sabrina Diamanti, Presidente CONAF – In questo scenario, gli attori del settore primario dovranno diventare protagonisti per garantire a tutti l’accesso a ciò di cui si avrà bisogno, in modo sostenibile: mantenendo la fertilità dei suoli, preservando la biodiversità, riducendo gli inquinamenti di aria e acqua. E i dottori agronomi e i dottori forestali dovranno essere protagonisti in Italia e nel mondo per far sì che i principi enunciati non restino utopia ma si trasformino in realtà. Lo possiamo fare perché nostra capacità professionale ci consente di sviluppare progetti e percorsi di crescita e di cooperazione per definire una strategia tecnico-alimentare e di sostenibilità ambientale per l’intero pianeta, offrendo soluzioni tecniche avanzate, nell’ interesse generale e in un’ottica di progresso sociale”.

L'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Bari (Odaf Bari), tra le rappresentanze più numerose d'Italia, avrà un ruolo importante nell'appuntamento di Matera. “Nella tre giorni - spiega Giacomo Carreras, Presidente dell'Odaf Bari - verranno discusse con esempi virtuosi le capacità progettuali dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, il tipo di formazione e organizzazione necessarie alla categoria per superare le sfide future e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030, attraverso la definizione di linee guida che confluiranno nella redazione della Carta di Matera. Siamo davvero contenti della scelta di Matera, città a noi tanto cara e vicina non solo dal punto di vista strettamente geografico ma anche come mentalità, in quanto simbolo del riscatto. Quel riscatto, anche sociale, da pretendere laddove si produce cibo grazie all'opera dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali che attraverso il loro rapporto intimo con le imprese di produzione primaria e quelle legate alla trasformazione, riescono a trasferire innovazione, a riferire circa le esigenze delle aree agricole, rurali e forestali e ad esaltare i valori di tante pregiatissime zone del nostro Bel Paese".