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 ROSPI

“Ha del demagogico il dibattito sulle concessioni autostradali che sto sentendo in questi giorni.
Si vogliono levare le concessioni ad Aspi come sanzione per il crollo del Ponte Morandi, ma 
non sarà certo un leader di Partito, nè tantomeno un vice Ministro a decidere la sentenza o la sanzione giusta per le 43 vittime del Ponte Morandi. Spetta alla Magistratura”. Lo scrive in una nota il l’On. Gianluca Rospi. 

“Ancora una volta si preferisce lo slogan, piuttosto che sollecitare la Magistratura affinché concluda quanto prima il procedimento.
Chi grida ‘revochiamo le concessioni subito’ - sottolinea- dovrebbe avere un piano B altrimenti cerca solo, per l’ennesima volta, consenso personale sulla pelle dei cittadini. 
A questo punto mi chiedo, se il Governo revoca le concessioni ad ASPI, chi si attiverà per avviare i necessari e urgenti lavori di manutenzione straordinaria sulle tante opere pubbliche (ponti, viadotti e gallerie) che cadono a pezzi? Chi garantirà la sicurezza alle migliaia di persone che per lavoro attraversano le nostre autostrade? Chi garantirà il posto di lavoro ai tanti ingegneri, tecnici e operai che lavorano per ASPI e le aziende dell’indotto se ASPI stessa chiude? 
Bisogna, a mio avviso, obbligare ASPI a mettere in sicurezza tutta la rete autostradale che gestisce e a ridistribuire meglio gli utili per la sicurezza, bloccando allo stesso tempo qualsiasi aumento delle tariffe.

Solo conseguentemente- conclude- dovrebbero essere avviate le procedure per riassegnare le concessioni attraverso un bando europeo a chi garantisce la migliore sicurezza al prezzo minore”.
On. Gianluca Rospi