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conferenza_stampa_maltrattamento_bambini.jpgProvvedimento del Gip del Tribunale di Matera adottato dopo l’indagine della Polizia di Stato

Si è svolta questa mattina in Questura - Sala Palatucci una conferenza stampa, a cui ha preso parte il Procuratore Capo della Repubblica di Matera Pietro Argentino, per illustrare i risultati di un’operazione della Squadra Mobile che ha portato all’adozione, da parte del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera, di un’ordinanza cautelare che dispone il divieto di esercitare l’attività professionale per sei mesi nei confronti di un’insegnante materana sessantaquattrenne poiché ritenuta responsabile del reato di maltrattamenti (art. 572 co. 1 e 2 c.p.), aggravato dall’aver commesso il fatto in danno di minori.
Alla conferenza stampa, oltre al Questore Luigi Liguori e al Capo della Squadra Mobile Fulvio Manco, ha partecipato anche il Sostituto Procuratore che ha condotto le indagini Annafranca Ventricelli.
Le vessazioni psico-fisiche quotidiane sono state ricostruite dalla Squadra Mobile nell’ambito di una attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera. Esse consistevano nel gridare verso i piccoli ad alta voce qualsiasi rimprovero, colpendo ripetutamente con la bacchetta la cattedra al grido “ordine e disciplina”, strattonandoli, chiamandoli con numerosi epiteti offensivi, minacciandoli e posizionandoli con la forza con la faccia contro il muro o con la testa sul banco, sferrando loro schiaffi anche a due mani.
La sussistenza di queste ripetute condotte di violenza fisica e morale, è stata riscontrata attraverso delle intercettazioni audio-video ambientali, che hanno evidenziato l’incapacità di contenere talvolta anche l’esuberanza dei piccoli, con i normali mezzi educativi, ma ricorrendo all’uso della violenza con un atteggiamento irato e stizzito.
Tutto ciò ha minato l’integrità psico-fisica di tutti i piccoli alunni che anche quando si trovavano presso le loro abitazioni istintivamente ponevano le mani di fronte al viso anche quando un genitore si avvicinava per dare una carezza o un bacio.
La misura cautelare interdittiva è stata eseguita dal personale della Squadra Mobile.
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