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locandina1.jpgSabato 1 febbraio 2020, alle ore 18.00 al Museo Archeologico nazionale della Siritide, a Policoro [Mt], sarà inaugurata la mostra Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma ideata e organizzata dal Polo Museale della Basilicata in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, e promossa insieme al Comune di Policoro.

La mostra - che celebra il 50° anniversario della fondazione del Museo della Siritide - ruota attorno a un prestito straordinario: le Tavole di Eraclea, ritrovate nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e conservate al MANN, considerate tra i più importanti documenti epigrafici della Magna Grecia.

La mostra - allestita nella nuova ala del Museo – è diretta da Marta Ragozzino e curata da Stéphane Verger, Savino Gallo con Dimitris Roubis e Gabriel Zuchtriegel. Il progetto di allestimento è di Vittoria Grifone / Stalkagency, l’ideazione grafica di Mauro Bubbico.

Interverranno Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata; Paolo Giulierini, Direttore del MANN; Eva Degl’Innocenti, Direttore del MArTA; Salvatore Bonomo, Soprintendente ABAP della Basilicata; il Sindaco di Policoro Enrico Mascia e i curatori della mostra.

Le due lastre di bronzo costituiscono il più importante documento iscritto della Magna Grecia. Incise sui due lati, in greco e in latino, permettono di ricostruire le trasformazioni della città di Herakleia dalla sua fondazione da parte di Taranto alla fine del V secolo a.C. fino all’acquisizione dello statuto di municipio romano, attribuito alla città, ormai Eraclea, nella prima metà del I a.C.

L’iscrizione greca è un regolamento per la gestione dei terreni dedicati a Dioniso e ad Atena e per la loro redistribuzione a scopi produttivi; quella latina è un compendio di leggi municipali di età tardo-repubblicana.