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Rischio_idrogeologico_a_Pisticci.jpgÈ trascorsa appena una settimana dalla preoccupante frana che ha interessato il lato nord-ovest di Pisticci centro, a ridosso dell’ex Mattatoio comunale. Tale evento, oltre a rimettere sul tavolo della discussione l’annosa e delicata problematica idrogeologica in cui versa il comune valbasentano, fornisce utili spunti di riflessione sui due “temi caldi” che stanno interessando l’opinione pubblica degli ultimi mesi, ossia il Depuratore fognario comunale da costruirsi nei pressi di c.da Madonna delle Grazie, e il secondo Centro di Raccolta Rifiuti che dovrebbe essere realizzato nei pressi del PalaSport di Via Olimpia.

Nel primo caso, il Movimento ritiene che la realizzazione di un depuratore non sia più ulteriormente procrastinabile, sia in virtù del fatto che attualmente Pisticci Centro smaltisce tutti i suoi reflui fognari a cielo aperto tra i calanchi (aumentando così i suoi rischi di natura idrogeologica, igienica e sanitaria), sia perché la progettazione dell’impianto è giunta da ormai tre anni alla fase esecutiva (il documento di Valutazione Ambientale Strategica redatto da Acquedotto Lucano risale addirittura al 2014).
In merito ai possibili miasmi che potrebbero giungere dal Depuratore verso il centro abitato, dall’analisi della V.A.S. emerge che l’impianto sarà adeguato all’abbattimento e al contenimento degli odori molesti, come si evince dallo stralcio di seguito riportato (cap. 6.2): «Mediante la fornitura di ossigeno attraverso diffusori sommersi, come previsto in progetto, si evitano i fastidi dovuti alla diffusione di aerosol tipici delle turbine superficiali. Tale sezione è relativamente priva di impatti da odori, essendo questi ultimi ossidati nell’ambiente areato delle stesse vasche. Le sezioni successive, sedimentatore e disinfezione, non sono soggette ad emissioni odorose ed essendo a bassa turbolenza non generano aerosol. Inoltre, i presidi adottati in fase costruttiva, ovvero le schermature vegetazionali collocate attorno al depuratore, nonché ulteriori accorgimenti in fase progettuale, come l’eventuale utilizzo di specifici prodotti chimici, attutiscono la dispersione e gli effetti verso l’esterno». Ad ogni modo, MTV verificherà che la realizzazione dell’opera avvenga a regola d’arte, nel rispetto di quanto progettato.
È utile, inoltre, precisare come l’ipotesi alternativa di convogliare i reflui di Pisticci Centro nell’impianto di Tecnoparco sia stata, in realtà, già vagliata da Acquedotto Lucano (par. 5.3.1 della V.A.S.), ma poi “scartata in quanto eccessivamente onerosa in termini realizzativi, a causa degli elevati costi connessi alla distanza e alla forte instabilità idrogeologica dei terreni calanchivi da attraversare”.

Nel caso dell’EcoCentro che dovrebbe sorgere nei pressi del PalaSport di Via Olimpia, invece, ribadiamo la nostra decisa contrarietà all’attuazione del progetto per due motivazioni essenziali: innanzitutto, il Piano Regolatore Generale vigente a Pisticci destina questa zona al cd. “Verde pubblico attrezzato”, all'interno del quale è consentita la costruzione solo di piccoli impianti per lo sport attivo a scala di quartiere e per il tempo libero, con esclusione di ogni altro tipo di destinazione.
In secondo luogo, l'area interessata, secondo il “Piano stralcio per la difesa idrogeologica” elaborato dall’Autorità di Bacino di Basilicata, ricade in una zona individuata come R2 (“Aree a rischio idrogeologico medio e a pericolosità media”) e perdipiù soggetta al cd. “scivolamento rotazionale” (colore fucsia scuro nell’immagine allegata).
Infine, nei documenti relativi all’EcoCentro, sorprende non poco la mancanza dei nomi e delle firme dei tecnici che hanno redatto gli atti, senza le quali ogni progetto esecutivo risulta nullo. Appare, tra l’altro, incomprensibile la mancanza della cd. “Verifica di conformità urbanistica”, che era esplicitamente richiesta nell'Avviso pubblico regionale e che doveva essere inserita nella Delibera Comunale di approvazione del progetto. Alla luce di tutto ciò, il Movimento Tutela Valbasento si riserva di diffidare gli uffici comunali e regionali di competenza a controllare eventuali vizi di legittimità relativi a questo procedimento.