Sabato 3 giugno sarà una bella giornata… ci sarà il sole, per citare una frase di una delle più celebri canzoni del cantautore lucano Mango. Il sole caldo di una estate in ritardo, come in ritardo sembra ancora essere la riflessione sui Diritti Umani delle persone LGBT che, non a caso, sarà il tema centrale di questa giornata di orgoglio e amore.
Persone innanzitutto, cui però troppo spesso viene negato tutto: un lavoro, una famiglia, una quotidianità felice. Persone cui troppo spesso è negato anche il diritto di esistere, quindi costrette a nascondersi nei meandri di modelli di dominio che pretenderebbero di governare e normare corpi, sogni e sentimenti.
Ma sabato 3 giugno l’orgoglio e l’amore attraverseranno le vie del nostro capoluogo di regione, per rivendicare innanzitutto il diritto a esistere, muoversi, vivere senza più nascondersi… e senza rinunciare a diritti che attengono alla persona in quanto tale e non allo status di generi granitici entro cui restringere l’immensità dei sentimenti.
E noi saremo in quella piazza per dire che i diritti delle persone Lgbt sono i diritti di tutte e tutti: sono i diritti delle donne costrette a subire le angherie e i maltrattamenti di una millenaria cultura machista e maschilista; sono i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori costretti, troppo spesso, a nascondere le proprie inclinazioni; sono i diritti delle precarie e dei disoccupati cui vengono negati esercizio sociale e esigibilità di una democrazia sostanziale; sono i diritti delle sorelle e dei fratelli migranti, su cui cala la mannaia di politiche securitarie tanto inutili quanto inumane.
Attraverseremo le vie di Potenza con i nostri figli e le nostre famiglie, perché convinti che la famiglia come luogo di produzione dell’amore non può essere chiusa in uno stereotipo confessionale, né in una scatola burocratica. Attraverseremo le vie della città per dire che senza diritti civili non ci saranno mai diritti sociali, così come senza diritti sociali si sterilizzano i diritti civili. Saremo in piazza per dire che l’amore non è figlio di schemi precostituiti, e che il diritto alla felicità – per tutte e tutti, nessun* esclus* – non è diverso dal diritto a un reddito, a un lavoro dignitoso, a una sanità garantita e universale, a una scuola pubblica e inclusiva.