Premesso che le bollette elettriche sono in forte aumento da mesi e che l‘Italia ha dichiarato lo stato di emergenza per la guerra in Ucraina con un decreto che gli permette di ricorrere persino al carbone per questioni energetiche, per una questione di giustizia sociale vista l‘emergenza è ora di togliere gli extra profitti delle aziende energetiche dalle bollette elettriche. A pagare l ‘emergenza non devono essere solo e sempre i cittadini ma anche le aziende energetiche che soprattutto nei periodi di emergenza ottimizzano i propri profitti.
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2022/02/28/49/sg/pdf
Le multinazionali dell’energia hanno moltiplicato gli utili in questo ultimo anno e lo dichiarano nei loro bilanci, mentre i contribuenti si vedono aumentare le bollette. Sono anni poi che a causa di privatizzazioni e liberalizzazioni l’energia costa sempre di più. E persino il mercato cosiddetto tutelato dovrà scomparire.
https://www.arera.it/it/consumatori/finetutela.htm
Il mercato libero fa sì che il gas è acquistato dalle multinazionali dell’energia con contratti internazionali a basso prezzo sia rivenduto con i prezzi della borsa internazionale che fa il mercato e le speculazioni di mercato.
Il recente decreto bollette DL 1° marzo 2022, n. 17 agisce su oneri di sistema, iva, bonus, crediti di imposta che comunque saranno scaricati sul bilancio dello stato e quindi sugli stessi contribuenti.
I contribuenti pagano già lo scotto di una politica energetica nazionale che ha continuano a investire nel fossile e che ha privatizzato il settore energetico, rendendo non solo il paese dipendente dal fossile , ma ha permesso negli anni utili e guadagni al mercato libero che ha pagato il cittadino.
I vari politici e opinionisti da salotto televisivo, un po’ come fanno i vari governi per giustificare i propri errori, cercano i colpevoli tra chi ha detto no sui territori ad impianti impattanti per la tutela della propria salute, ambiente ed economie locali senza analizzare le responsabilità di una classe dirigente ferma sul fossile da oltre 30 anni in barba ai cambiamenti climatici, al risparmio energetico ,alla ricerca e all’innovazione.
Dare la colpa a qualcuno per nascondere i propri errori e responsabilità è una specialità mediatica strategica dell’informazione.
La tecnologia solare è ben conosciuta già dagli anni 50, ma i governi hanno preferito liberare il mercato a petrolio e nucleare accentrando il potere di gestire l ‘energia nelle mani di pochi.
Di questo passo non andrà bene per i cittadini nemmeno con le rinnovabili, le aziende energetiche con la complicità della politica produrranno in futuro energia a sufficienza ma non elimineranno mai il profitto extra e il caro bollette collegato al mercato.
Per una vera democrazia dell’energia non basta solo sbloccare le rinnovabili come chiede Greenpeace, WWF e Legambiente, occorre democratizzare in ottica di bene comune l ‘energia delle rinnovabili con nuove regole di mercato e canalizzare gli investimenti pubblici in impianti rinnovabili di comunità, per l‘autoproduzione di energia per famiglie, imprese e reti di comunità. Diversamente saranno le stesse aziende e multinazionali del petrolio a gestire le rinnovabili senza cambiare nulla.
L’Europa non può chiedere ai governi liberalizzazioni e privatizzazioni nel settore energetico quando non ha una politica europea energetica comune che tuteli soprattutto i cittadini europei e consumatori dalle speculazioni di mercato.
NO SCORIE TRISAIA