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A Policoro, gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, capeggiati dai dirigenti e dai docenti, con rappresentanze delle Istituzioni civili e religiose, hanno manifestato per la Pace. Una giornata intensa quella vissuta, dove i protagonisti, oltre duemila in tutto, hanno potuto alzare la voce e mostrare il proprio volto, a vantaggio di una pace che per quanto appaia complicata, si continua ad auspicare. La marcia ha percorso le vie della città. La prima parte, di mattina, da piazza Segni a piazza Eraclea. Lungo il percorso i ragazzi hanno portato striscioni, con chiare invocazioni di pace, con la richiesta della sospensione immediata di questo clima nemico, che parla di morti e di abbandoni a poche migliaia di chilometri da noi. Una lunga bandiera ucraina capitanata, affiancata e sostenuta da studenti e studentesse delle varie scuole superiori della città è stato come l’urlo più forte che ha come squarciato il colore grigio delle strade. Le dirigenti scolastiche, gli insegnanti, i semplici cittadini, che hanno avvertito come proprio il desiderio di manifestare il proprio disappunto per i venti di guerra sempre più vicini all’Europa, hanno potuto ascoltare anche testimonianze di giovani ragazzi ucraini che studiano regolarmente nelle scuole lucane, e, sebbene risultano ben ambientati, continuano ad avere a cuore la sorte delle città delle loro origini. I momenti della marcia sono stati inseriti in un’articolata giornata. Infatti, la mattina il Sindaco ha aperto le porte della Sala Consiliare per un consiglio comunale aperto ad una rappresentanza di studenti dei vari Istituti. Erano previsti interventi e testimonianze. Intensa e significativa la testimonianza della giovane Francesca Miraglia, studentessa del V anno dell’indirizzo di studi del Chimico del Pitagora. Ha raccontato il congiungimento con due giovanissimi ucraini che abitano ai confini con la Polonia, già ospiti da anni presso la famiglia. La giovane ha raccontato e condiviso i dettagli del viaggio di andata intrapreso con la sua famiglia, le lunghe soste e l’incerto incontro coi due fratellini acquisiti. L’esplosione di gioia per il congiungimento e il grande senso di sicurezza e riparo una volta raggiunta la città ionica. Un lungo applauso ha concluso il racconto-testimonianza con un’espressione forte e decisa di Francesca: “Nessuna guerra è giusta. E i veri protagonisti-eroi sono i cittadini, vere vittime delle guerre”. Le voci dei dirigenti delle scuole, di alcuni consiglieri comunali, ed il Sindaco - con un suo intervento conclusivo, hanno arricchito l’evento. Il Sindaco della città ha assicurato, inoltre, un momento di accoglienza e di riflessione ad una significativa rappresentanza di cittadini ucraini che risiedono e lavorano nella città. La mattinata si è conclusa con la prima parte della marcia. Un altro momento significativo è stato quello vissuto dagli studenti del primo ciclo, nelle ore pomeridiane. La lunga marcia di bambini e di preadolescenti con cartelloni, canzoni e ritornelli hanno continuato a colorare la città. A loro si sono unite le voci dei ragazzi più grandi che hanno continuato a cantare e a manifestare. Un contributo significativo è stato offerto dal Rinnovamento nello Spirito Santo, movimento ecclesiale che vive la sua spiritualità da oltre trent’anni a Policoro, che ha animato con i canti del loro ricco repertorio il momento della marcia-preghiera, presieduta dal Vescovo e dai sacerdoti delle parrocchie di Policoro. “La pace è un diritto fondamentale e va custodito sempre”, il messaggio conclusivo del Vescovo, Mons. Vincenzo Orofino, - “La pace va vista come un lungo itinerario, che deve iniziare con percorsi educativi tra i banchi di scuola, e deve essere annoverato come un tema sempre presente nelle tematiche dell’insegnamento dell’educazione civica”, ha concluso, inoltre complimentandosi per il clima e la significativa partecipazione della città. L’evento ha coinvolto l’intera città, infatti. Le tante presenze in piazza eraclea, nonostante il freddo della serata, ha mostrato come una causa così nobile, ha svuotato le case e ha portato a sfidare in sicurezza e a norma di legge, il Covid con le sue continue insidie.
Carmela Romano