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3F422034-AD13-4312-8366-E5C42C2B7981.jpgL’attore regista e sceneggiatore partenopeo  James La Motta,  con il suo ultimo lavoro “ T’ ho aspettata da una vita” si sta facendo largo nei maggiori festival italiani ed Internazionali. Dopo avere conquistato,”Honorable Mention” al festival The Fair Film Festival un “Best Short” all’undicesima edizione al Medusa Film Festival e diverse nominations.  Approda al Festival Internazionale del Cinema Patologico edizione XXIII, vincendo il premio “Best Director”. Ringraziando il direttore e fondatore “Dario D’Ambrosio”, che ha una mission importantissima di trovare un contatto diretto  tra il teatro, il cinema e le gravi malattie mentali. Facendo diventare anche  giurati i suoi ragazzi che hanno insito di questo premio La Motta che felicissimo, durante il suo discorso alla premiazione oltre a dedicarlo a tutti al suo cast , crew e la famiglia. Aggiunge a gran voce che il mondo dello spettacolo e tutti coloro che ci lavorano hanno un grande dovere, di comunicare un messaggio ben preciso e soprattutto nel rispetto del pubblico, bisogna essere chiari ed esplicativi. Ed in conclusione ha invitato tutti i suoi colleghi filmmaker a fare class action e creare un lavoro unico per arrivare all’obiettivo comune con il direttore D’Ambrosio.

La Motta nel suo percorso artistico di circa 25 anni, ha sempre voluto mettersi in prima linea per combattere  tutte le problematiche adolescenziali e di vita odierna. Infatti in “T’ho aspettata da una vita” parla di tematiche quali : boarderline, abbandono di minore ed amore malato. Un thriller psicologico dai risvolti riflessivi ed inaspettati. 

Oltre a firmarlo questo lavoro, James La Motta ne è anche l’autore ed attore. Tutti coloro che lo hanno accompagnato durante questa avventura sono: la giovane e promettente attrice Mariacarla Casillo, la piccola e strepitosa a Gaia Cammarota, la Tik Toker Miriam Landi, l’attrice Simona Mangiante e a seguire, Rino Irace, Enza Maglione, il personaggio Nunzio Bellino e il regista e sceneggiatore Giuseppe Cossentino. Le piccole Erika De Simone, Teresa Buono e Rosa Chiocca. La produttrice esecutiva Aurelia Raia. Il direttore della fotografia Lorenzo Caramelli, l’assistente alla macchina Sara Fusco, l’ aiuto regia Giorgio Paoletti, editing Luca De Benedetti. E il secondo aiuto alla regia Simone Casalino.

La Motta conclude con una sua frase di rito: “

“The art is for all but not for every one”