È stato rinvenuto ieri un altro reperto del bolide di San Valentino, il frammento di un meteorite finito sul pavimento di un'abitazione di Matera il 14 febbraio scorso: lo si è appreso nel corso di una conferenza stampa, coordinata dal sindaco, Domenico Bennardi, alla quale hanno partecipato tra gli altri Giovanni Pratesi dell'Università di Firenze, Daniele Gardiol (in videocollegamento) dell'Inaf di Torino e coordinatore nazionale della rete Prisma, la Prima Rete Italiana per lo Studio delle Meteore e dell'Atmosfera dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, Dario Barghini e Carmelo Falco di Rete Prisma. Il reperto è stato rinvenuto nelle vicinanze dell'abitazione da Silvia Padilla con un magnete, insieme a Pierluigi Cox, dell'associazione ternana astrofili. È, per consistenza, il più grande (intorno ai dieci grammi all'incirca) tra i 100 di dimensioni diverse raccolti - per complessivi 70 grammi - che vanno da pochi micron a due-tre grammi. Gli esperti hanno annunciato un iter di analisi e di indagine che durerà un anno e coinvolgerà organismi scientifici nazionali e internazionali. Domani, è stato spiegato, i frammenti raggiungeranno i Laboratori del Gran Sasso, per misurare gli isotopi. Seguiranno le indagini petrografiche e di microscopia ottica ed elettronica. Coinvolta anche la Open University (Inghiterra) per le indagini con isotopi a ossigeno. La certificazione dell'organismo internazionale giungerà a conclusione dell'analisi dei risultati: "Noi ci attendiamo informazione importanti - ha detto Pratesi - che riguardano le origini e lo sviluppo del nostro sistema. Il materiale è interessante e in quantità sufficiente per condurre tutte le analisi necessarie''. Dal canto suo Falco (Rete Prisma) ha parlato di un ritrovamento eccezionale, avvenuto a poche ore dall'avvistamento del meteorite: ''È stato un evento eccezionale. Una grande ricerca, fruttuosa. Ci sono stati tre ritrovamenti di frammenti interessanti. La ricerca continua ma ci riteniamo ampiamente soddisfatti del ritrovamento'' (ANSA)