“Occorre una risposta immediata ed efficace al problema dei cinghiali. La questione non è più rinviabile, il fenomeno è oramai diffuso. I branchi si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute e causano incidenti stradali con morti e feriti: l’ultimo in ordine cronologico, sulla strada provinciale 95 che collega Montalbano Jonico a Scanzano Jonico dove un automobilista nei pressi del cimitero Comunale, si è impattato contro un grosso cinghiale e solo per caso si è evitato il peggio con la morte dell’animale e danni vistosi alla macchina”.
Per Pino Giordano, Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, “i cinghiali sono una presenza costante nel nostro territorio materano, danneggiano sempre più l'agricoltura recando danni negli ultimi anni in Basilicata tra i 2 milioni di euro l’anno oltre a aggiungere, i danni provocati da incidenti automobilistici: cifre pagate dalle istituzioni per risarcire o indennizzare i danni sono in continua crescita, rischiando di diventare insostenibili. Un dato inconfutabile è il progressivo incremento dei danni che questa specie sta causando e bisogna intervenire per contenere la popolazione. Si dia ai selecontrollori la possibilità di essere operativi tutti i giorni, magari con la previsione di un indennizzo da corrispondere, legato al numero dei capi abbattuti, oltre di far intervenire sui territori comunali Ionico/Metapontino gli agenti del Servizio vigilanza faunistica regionale per cercare di allontanare, contenere la presenza degli ungulati nelle zone balneari e urbanizzate dei paesi con i metodi più idonei e gli accorgimenti più opportuni. L’Ugl Matera chiede al Presidente della Provincia Piero Marrese, di sostenere, nelle sedi opportune, le nostre proposte nell’introdurre tutte le misure possibili ossia: i nostri agricoltori che subiscano danni causati dai cinghiali alle coltivazioni potrebbero indicare due operatori abilitati, ‘cacciatori selecontrollori’, al contenimento dell’animale sui propri terreni introducendo la possibilità per gli agricoltori provvisti di licenza di intervenire direttamente. Introdurre la caccia di selezione al cinghiale tutto l’anno anche con visore notturno, prevedendo la facoltà di foraggiamento con il posizionamento di piccole quantità di cibo per attrarre il cinghiale. Il proprietario o conduttore del fondo sul quale vengano certificati danni alle colture o al sistema agrario, al fine di incentivare il contenimento delle popolazioni di cinghiale potrebbe quindi presentare ai competenti Corpi di Polizia provinciale specifica istanza di autorizzazione per due operatori abilitati al controllo selettivo degli ungulati. L’emergenza cinghiali necessita di maggiori risorse: solo così si potrà affrontare con serietà la questione ed evitare che l’evolversi della situazione arrechi ulteriori danni ricordando che la situazione è al collasso. Gli ungulati mettono a rischio l’incolumità delle persone, la loro presenza è sempre più un’emergenza da affrontare, sotto vari profili. Per l’Ugl Matera – conclude Giordano – servono misure straordinarie, un numero enorme e insostenibile per una regione di meno di 600 mila abitanti, in cui senza un’attenta programmazione, considerati i ritmi e la velocità di riproduzione degli ungulati, si rischia di ritrovarsi nel giro di un paio d’anni con più cinghiali che abitanti. Non sono più possibili misure tampone e una tantum, inefficaci nell’arginare l’emergenza”.