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Nella sua ultima riunione prima del rinnovo il Consiglio provinciale di Matera ha manifestato piena a totale contrarietà all’ipotesi di allocare nel territorio regionale il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Il presidente Piero Marrese ha dichiarato: “Siamo pronti a scendere in piazza con l’intero Consiglio provinciale e i sindaci per difendere con forza e senso di responsabilità il territorio da ulteriori danni derivanti dalla presenza di un sito di stoccaggio di scorie nucleari alla propria economia e alla salute dei cittadini. Con questa delibera la Provincia di Matera non va solo a definire una posizione unitaria di tutto il territorio per contrastare qualunque ipotesi di localizzazione in Basilicata e nei territori confinanti con la Puglia di un deposito di rifiuti radioattivi, ma offre il suo contributo a supportare i governi regionali di Puglia e Basilicata nella messa in campo delle conseguenti azioni procedimentali e di interlocuzione col governo nazionale, nel rispetto dei territori e dei diritti fondamentali dei cittadini”. Nella delibera approvata all’unanimità si sottolinea che i “motivi della decisione risiedono nella considerazione che le zone indicate nella carta CNAI coincidono con territori ad alta valenza ambientale, storica, archeologica, antropologica e culturale e, quindi. non rispondenti ad alcun criterio di proponibilità di un intervento industriale come il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Inoltre, “una parte del territorio individuato coincide con aree tutelate (come il Parco delle Chiese Rupestri e della Murgia materana iscritto dall’Unesco nel 1993 insieme a Matera nel patrimonio mondiale dell’umanità, e che nel 2019 Matera è stata dichiarata Capitale Europea della Cultura) e riserve naturali (riserva naturale speciale dei calanchi di Montalbano Jonico); la Regione Basilicata è già fortemente penalizzata da deficit infrastrutturale nei collegamenti soprattutto ferroviari che costituiscono un ostacolo al decollo della crescita e dello sviluppo economico della regione; la Provincia di Matera è già sottoposta al gravame della presenza di un sito Itrec con presenza di sostanze radioattive”. Per questi motivi, il Consiglio provinciale di Matera ha ritenuto che “il deposito arrecherebbe un forte danno all’economia locale, basata sulla qualità dell’ambiente e delle produzioni agroalimentari, impattando negativamente i ricavi nel settore turistico e delle produzioni/esportazioni del settore agroalimentare”.