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Il piano di Dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche ha inizio con il Decreto n 233 del 18 Giugno 1998 del Presidente della Repubblica Scalfaro, Presidente del Consiglio dei Ministri era Romano Prodi, Ministro della pubblica Istruzione era Luigi Berlinguer (cugino del più famoso Enrico Berlinguer) e Ministro per la Funzione Pubblica e affari regionali Franco Bassanini.
Il conferimento dell’autonomia scolastica alle scuole comportò la razionalizzazione della loro organizzazione amministrativa, finalizzata al raggiungimento di dimensioni idonee che giustificassero il ruolo dirigenziale dato ai capi d’istituto e il ruolo direttivo dei responsabili amministrativi.
Negli anni ci sono state tante modifiche normative, ricorsi da parte delle Regioni, sentenze a favore e contro che hanno stretto sempre più nella spirale centripeta l’organizzazione delle scuole nel meravigliosamente eterogeneo territorio italiano. Oggi l’ultima spinta verso gli accorpamenti delle organizzazioni dirigenziali (sia chiaro riguarda l’organizzazione amministrativa delle scuole e non la possibilità di accesso alle stesse da parte dei nostri figli) è un obiettivo strategico di quel, tanto caro alla coalizione di CSX, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il criterio è quello di armonizzare la distribuzione delle istituzioni scolastiche a livello regionale con l’andamento della denatalità.
Era dunque necessario ed impellente adeguarsi alle richieste del Governo che a sua volta sul tema ha preso (quando c’era Draghi con i ministri anche di CSX) impegni con l’Europa.
L’Assessore regionale Casino si è messo a lavoro per cercare una soluzione che portasse meno disagi possibili nella consapevolezza che quando si accorpa o si taglia non è possibile trovare una soluzione che non lasci almeno qualcuno scontento.
Così come previsto dalle norme si è cercato di lavorare nella direzione del dialogo e della concertazione tra gli uffici del dipartimento della regione, sindacati, provveditori e Presidenti di Provincia, in particolar modo a quest ultimi è stato più volte chiesto di presentare una proposta corale che tenesse conto delle esigenze dei territori.
Il Presidente della Provincia di Potenza voleva addirittura fare ricorso alla norma Nazionale (iniziativa tentata dalla Regione Campania ma bocciata dal Consiglio di Stato a Novembre) e quindi non si è mai reso disponibile al dialogo ed al confronto.
Sul tema della condivisione dei criteri è stato convocato il Tavolo Interistituzionale, in sede consultiva, nelle date del 3/11/2023 e del 13/11/2023;
Con la DGR n. 759 del 22/11/2023 è stato prorogato il termine per l'approvazione del piano di dimensionamento scolastico al 30 dicembre 2023, assegnando alle Province di Potenza e Matera il termine del 10 dicembre per la presentazione delle relative proposte, onde consentire l'espletamento degli ulteriori passaggi declinati dalle linee guida in materia, ai fini dell'approvazione
regionale entro il termine del 30 dicembre 2023.
A partire dall'11 dicembre, allo scadere del termine assegnato alle Province di Potenza e Matera, l'Ufficio competente, con la collaborazione dell'Ufficio Scolastico Regionale (USR), ha predisposto una proposta di dimensionamento, prendendo in considerazione tutte le istanze pervenute da parte dei Sindaci, espresse con deliberazioni di Giunta comunale e ove possibile ne ha tenuto conto.
Chi oggi si scaglia contro la decisione presa dimentica di aver peccato di mancanza di volontá attiva o di eccesso di furbizia pensando di riuscire a tutelare l’interesse del proprio Comune di appartenenza abdicando al ruolo di Presidente della Provincia e lasciando agli altri l’onere delle responsabilità di scegliere e di fare.
Caro Sindaco Marrese la verità è che la norma che le permette di essere Presidente della Provincia è la rappresentazione pratica di un palese conflitto di interesse in cui un Sindaco predilige (forse anche in modo umanamente comprensibile) “l’interesse” del proprio Comune a quello di una intera Provincia senza alcuna prova della oggettività della propria preferenza. Dovrebbe lei dimettersi, anche se le restano pochi mesi ancora di Califfato.
Caro Sindaco Salvatore Cosma è certo che gli uffici hanno tenuto conto di una delibera di indirizzo di un Consiglio Comunale ma quella di Tursi vale esattamente quanto la delibera sel Consiglio Comunale 10 Km più a Sud o più ad Est e pertanto non è certificazione tecnica e giuridica della validità della scelta. Rispetto all’essere baricentrico in un territorio le ricordo che la relatività dell’affermazione si misura in base al preciso luogo in cui si pone la punta del compasso. Se, ad esempio, il Pollino è il luogo in cui puntare il compasso probabilmente Tursi diventerebbe la prima parte esterna del
mio cerchio e Montescaglioso l’estrema periferia.
Per cui facciamo le persone serie e lasciamo che il tempo risponda agli unici che pur compiendo un gesto impopolare in prossimità delle elezioni a differenza di quanto da voi affermato si è assunto la responsabilità di compiere una scelta mentre voi facevate i furbetti di quartiere.
Oltre ad auspicare le dimissioni di Marrese che ha dimostrato di non saper scegliere nell’interesse comune della Provincia che rappresenta quando è coinvolto il Comune di cui è Sindaco, spero che si finisca di terrorizzare i giovani studenti al solo fine di strumentalizzarli; l’argomento al momento non riguarda le scuole nella loro funzionalità pubblica ma semplicemente nella loro organizzazione amministrativa interna per cui finiamola di dire che le scuole chiuderanno perchè al momento non è quello di cui si tratta.
Anche in questa occasione Forza Italia si è dimostrato il partito della concretezza e del fare compiendo un atto di governo non finalizzato al becero consenso a differenza di chi, da buon ignavo, come sempre preferisce non fare per non prendere una posizione che potrebbe arrecare danno personale in termini di equilibri di governo e di facile consenso e che è subito pronto a criticare ed attaccare le medesime scelte coraggiosamente prese da altri.
Forza Italia Matera
Il Segretario Cittadino
Damiano Laterza