animazione.gif

20241002Mafia-Taranto.jpeg
Nella notte, un'operazione interforze condotta dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Potenza e Lecce ha portato all'arresto di 21 persone accusate di associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza e detenzione illegale di armi ed esplosivi. L'operazione, denominata "Mare Nostro", ha visto il coinvolgimento di circa 200 uomini delle forze dell'ordine tra polizia, carabinieri e Guardia di Finanza.
L'inchiesta ha permesso di smantellare un clan mafioso operante lungo la costa ionico-lucana, con attività criminali estese da Taranto a Policoro, sotto il controllo delle famiglie Scarci di Taranto e Scarcia di Scanzano Jonico. Queste, attraverso minacce e atti intimidatori, imponevano il loro controllo su giostrai, pescatori e venditori ambulanti.
Il sodalizio criminale, guidato da Andrea Scarci e Salvatore Scarcia, era già noto alle forze dell'ordine per precedenti condanne per associazione mafiosa. Gli arrestati, insieme ad altri 22 indagati a piede libero, sono accusati di far parte di una "confederazione mafiosa" che gestiva il traffico di stupefacenti e il controllo delle attività balneari, di pesca e ristorazione lungo il litorale.
L'operazione, coordinata dalla Squadra Mobile di Taranto e Matera e dai Carabinieri del Ros, si è avvalsa di unità cinofile e supporto aereo per eseguire i fermi nelle province di Matera e Taranto. I dettagli saranno illustrati in una conferenza stampa indetta presso la Procura della Repubblica di Potenza.