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"Il nostro è un Paese che ha bisogno di più orchestre, di aprire altri teatri”. È l’appello lanciato nei giorni scorsi dal maestro Riccardo Muti, il quale, pur non nominandole, ha parlato di regioni senza un teatro d’opera e senza un’orchestra sinfonica. È evidente che tra queste regioni figura la Basilicata, con Matera designata Capitale Europea della Cultura per il 2019 e priva da tempo di un teatro (l’unico esistente, il “Duni”, necessita di importanti interventi di riqualificazione ed è al centro di una querelle tra la proprietà e l’amministrazione comunale).
Da parlamentare della Repubblica e Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Matera, non posso che unirmi all'appello lanciato dal maestro Muti, tra i più acclamati direttori d'orchestra di tutti i tempi, nel ribadire un fermo impegno affinché Matera possa avere, quanto prima, un suo Teatro degno di una Capitale Europea della Cultura. 
Ed è giusto che la millenaria Matera, tra le città più antiche del mondo, pretenda una struttura ad impatto zero sull’ambiente, a costi accessibili e con approcci decisamente più innovativi.
Di esempi importanti (e non parlo di brutte opere), realizzati con sistemi innovativi e tecnologie ecosostenibili e costi inferiori anche a 1 milione di euro e con tempi di realizzazione inferiori a un anno, ce ne sono tanti. Come l’Auditorium del Parco a L’Aquila con 240 posti e numerosi altri ambienti per la collettività, realizzato in meno di un anno, o il Teatro Abeliano (capienza 300 posti), che ha avuto un costo di realizzazione di poco più di 750.000,00 euro e tempi di realizzazione addirittura inferiori all’anno.
Hanno fatto bene i Ministri Lezzi e Bonisoli a sottolineare lo stallo e i ritardi dell’amministrazione comunale e regionale, ipotizzando l’avvio di poteri sostitutivi per accelerare gli interventi infrastrutturali e culturali previsti nel dossier “Matera 2019”. Bisogna evitare che quella che deve poter essere una grande opportunità per il territorio, si trasformi in un grande bluff. Concludo con una citazione del grande Eduardo De Filippo: “Nel teatro si vive sul serio quello che gli altri recitano male nella vita”. Nelle sue parole, involontariamente, un invito rivolto a Matera affinché almeno cambi i testi utilizzati nella recita quotidiana e possa realmente diventare il perno della cultura in Italia.