“Amando la democrazia sette lucani su dieci hanno detto di non toccare la Costituzione in piena sintonia con il resto d’Italia. Una regione che ha superato tutte le altre meridionali con un gran gesto: voler esprimere il proprio consenso referendario facendo registrare un grandissimo significato di un voto che non ha precedenti in quanto a partecipazione. Se Renzi ha preso atto che la prepotenza non paga e che gli italiani gli hanno voltato le spalle, il Governatore lucano Pittella comprenda che il popolo lucano è pronto a voltare pagina: sulla clausola di supremazia nazionale prevista dalla riforma costituzionale, il Governo era pronto a realizzare in Basilicata il deposito delle scorie nucleari. Il silenzio della governance lucana che non ha speso una parola su questo scellerato progetto è stato smontato con il preludio al blitz che si stava preparando a Roma, se fosse stata malauguratamente approvata una nefasta riforma”.
Lo dichiarano il segretario generale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e il segretario provinciale dell’Unione Territoriale del lavoro di Matera, Pino Giordano per i quali, “grazie all’adesione della nostra o.s. al Comitato per il No, abbiamo più volte sensibilizzato e spiegato ai lucani le nostre ragioni a sostegno del NO. Da Potenza e Matera – proseguono i segretari – in più round abbiamo ospitato il Comitato unitamente al Vice Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, On. Renata Polverini e insieme abbiamo fortemente sottolineato che Renzi stava commettendo un errore nel dividere il Paese, almeno quanto aver provato a fare un colpo di mano sulla Costituzione per piegare le Istituzioni alle esigenze di un uomo solo al comando. La Basilicata ha dato un esito schiacciante del referendum che in tutto il sud ha registrato un’affluenza superiore alle ultime campagne referendarie e all’ultimo voto politico. Dai lavoratori, disoccupati, pensionati, giovani e famiglie è venuto un invito chiaro per tutta la classe politica che governa la Basilicata, la materia costituzionale e le riforme vadano trattati si con il rispetto e l’attenzione dovuti ma, i cittadini recriminano altro: Lavoro. Su questa legittima richiesta – concludono Tancredi e Giordano – per l’Ugl deve aprirsi una fase nuova per l’Italia. Il voto ha indicato, non solo affezione verso la costituzione e le istituzioni, ma anche la necessità di un cambiamento netto nelle politiche portate avanti fino ad oggi dal governo Renzi, comprese quelle relative all’economia, al lavoro, alla produzione e il nostro consiglio al Governatore Pittella è quello di volerne fare tesoro di quanto i lucani hanno espresso”.