“Questa gestione fallimentare del governo regionale giunto oramai al termine, con tutte le sue inchieste giudiziarie ancora in via di definizione, l’Ugl non può sottacere e avvisare gli attori principali di non utilizzare l’incancrenito sistema sanitario creato dalla loro mala gestione per oggi rispolverarlo loro stessi riproponendosi come i salvatori della patria. Oramai il sistema clientelare è finito, la gente non è stupida e ha capito che oramai ci si avvia verso il cambiamento anche per la governance lucana”. Forte è la critica dei Segretari Ugl Pino Giordano, provinciale di Matera unitamente a, Gianni Sciannarella provinciale Sanità e dei Medici, Angelo Fracchiolla per i quali, “La gestione lucana del sistema sanità, sia pubblico che privato, ha generato e continua a generare malumore sia tra i cittadini sia tra gli operatori del settore sanitario privato. Da ultimo, sono stati adottati i provvedimenti di determinazione dei tetti di spesa per l’anno 2018 ed è stato approvato il nuovo schema di contratto che regola i rapporti tra le aziende sanitarie lucane e le strutture private convenzionate, con due delibere dei primi di agosto del c.a.. Tale ultima attività deliberativa – proseguono i segretari Ugl - si pone in prosecuzione di condotte poste in essere dalla Giunta e dall’Assessore al ramo negli ultimi tre anni che può così riassumersi:
- l’attività deliberativa della Giunta Regionale e dell’Azienda Sanitaria è stata dal 2015 in poi schizofrenica e compulsiva, precludendo alle associazioni di categoria ogni tipo di contradditorio e di partecipazione tesi esclusivamente ad affrontare le problematiche con il dovuto spirito collaborativo;
- tale schizofrenia ha sostanzialmente avuto come unico risultato quello di far lavorare le strutture in uno stato di confusione dovuto al fatto che si è sempre arrivati alla fine degli anni di riferimento senza che le strutture conoscessero il tetto loro assegnato e avessero ancora sottoscritto i contratti aventi ad oggetto prestazioni già effettuate;
- in presenza di formali contestazioni da parte delle strutture (manifestate anche in ben 2 audizioni innanzi alla IV commissione consiliare) la Regione e le Aziende hanno reagito minacciando di sospendere gli accreditamenti e di non provvedere al pagamento delle prestazioni erogate senza possibilità di alcun contraddittorio. E’ bene sottolineare che – proseguono Giordano, Fracchiolla e Sciannarella -
, alla luce degli innumerevoli ricorsi presentati, il TAR Basilicata ha annullato tutta l’attività deliberativa della Regione delle Aziende sanitarie dal 2015 al 2017 ed ora sono oggetto di impugnazione anche le delibere relative all’anno 2018. Proprio la delibera 2018, nella sua versione provvisoria è stata trasmessa alla quarta Commissione consiliare perché rendesse il parere (non vincolante previsto dalla legge).
Senza attendere il parere né sollecitarlo, la Giunta il 31 luglio scorso ha approvato unilateralmente in via definitiva il testo della delibera di aprile che definisce i tetti di spesa da assegnare alle strutture private accreditate senza che vi sia stata la benché minima discussione, ed ha approvato il nuovo schema di contratto senza alcun contraddittorio con le sigle associative. Oggi – concludono i segretari – per l’Ugl si continua a fare promesse elettorali alla ‘garibaldina’ alla faccia delle strutture private convenzionate le quali, possono o firmare il contratto e accettano i tetti di spesa così stabiliti, senza contraddittorio e senza che sia stato rispettato l'iter burocratico, o rinunciano ai rimborsi del 2018”.