Il consigliere regionale fa sue le preoccupazioni per le condizioni di sicurezza di una vasta area in cui si trova un canale del Consorzio di bonifica
(ACR) - “Il nuovo SOS lanciato da un gruppo di cittadini di Policoro giustamente in apprensione per le condizioni di sicurezza di una vasta area in località Torremozza in cui si trova un canale del Consorzio di bonifica va raccolto attraverso l’indizione di una conferenza di servizio con al tavolo tutti gli enti interessati per individuare misure tecniche a breve e medio termine e comunque che tengano conto della stagione invernale e quindi di possibili eventi calamitosi”.
Ad affermarlo è il consigliere regionale Paolo Castelluccio sottolineando “l’impegno svolto negli anni sui temi della grave carenza di mezzi e personale addetto alla gestione e manutenzione della rete irrigua. La notizia per molti aspetti sconcertante che viene dai cittadini – aggiunge – è la realizzazione, non si sa ad opera di chi, di un tombino di attraversamento della strada che di fatto ha funzione di barriera ed impedisce lo smaltimento delle acque del canale. E’ purtroppo solo uno dei tanti aspetti negativi come le condotte in amianto che ‘scoppiano’, 80 punti di sollevamento che hanno un costo di energia altissimo, 5 idrovore, 1500 km di cunette da manutenere, lo spreco delle acque reflue. Una situazione che né i continui e sostanziosi ripiani di bilancio da parte della Regione e né l’istituzione del Consorzio unico hanno in qualche modo contribuito a superare”.
“La verità - dice Castelluccio – è che il Consorzio di Bonifica ha bisogno di attrezzature, strumentazioni minime, nuovo personale e risorse finanziarie adeguate”.
Nel sottolineare che “la programmazione delle risorse della cosiddetta coda del Po Fesr Basilicata 2007/2013 che ha preceduto la programmazione del sessennio 2014-2020, è stata segnata da fasi alternate dovute all’iter tecnico-burocratico dei progetti e alla carenza di personale da parte di Regione e Comuni”, il consigliere sostiene che “gli strumenti ci sono, le possibilità tecniche ed economiche per attuarli anche, quindi si spera che si possa nel breve mettere in atto un piano organico e concreto”.
“Quello presentato con il Rapporto manutenzione Italia – azioni per l’Italia sicura dell’associazione nazionale dei Consorzi per la gestione e la tutela del territorio e acque irrigue (Anbi) ad esempio – conclude - prevede 3.581 interventi per la riduzione dei rischi da dissesto idrogeologico per oltre 8 miliardi di euro, di cui in Basilicata 27 interventi per circa 106 milioni di euro. Si tratta perlopiù di manutenzioni straordinarie delle opere di bonifica, di sistemazioni idrauliche, di ripristino di fenomeni di dissesto nei territori, in cui operano i consorzi. E riguardano lavori di adeguamento e ristrutturazione di corsi d’acqua; lavori di manutenzione straordinaria di adeguamento della rete di bonifica, delle quote arginali e delle idrovore e di realizzazione di canali scolmatori;
interventi di manutenzione sul reticolo idraulico a difesa dei centri abitati; realizzazione di opere per la laminazione delle piene e, infine, lavori di stabilizzazione delle pendici collinari e montane. A questi interventi straordinari deve conseguire una manutenzione ordinaria svolta dai Consorzi, purtroppo anche da noi inadeguati persino ad affrontare compiti ordinari”. L.C.