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In occasione dei festeggiamenti di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, ventotto panifici della città hanno impresso sul pane il numero 19. Il rito si ripete a distanza di cinque anni, quando, in occasione della proclamazione di Matera Capitale della Cultura, se pur furono quattro i forni che decisero di aderirvi, l’iniziativa riscosse un grande successo al punto tale che la produzione proseguì per qualche giorno, consentendo di mandare il pane a parenti ed amici in tutta Italia. A coniare l’idea l’artista materano del legno, Massimo Casiello, che ha realizzato e distribuito il timbro in molti panifici della città. Si tratta di un antico rito della tradizione lucana, quando le grotte nei Sassi erano prive di canne fumarie e gli abitanti non potevano infornare il pane. Le donne erano costrette a rivolgersi ai forni pubblici, ed apponevano un timbro di legno sopra il pane che recuperavano al termine della cottura. Il rito aveva acquistato una così tale importanza che, al momento del fidanzamento, veniva consegnato alla futura sposa il timbro, a testimonianza della nascita della nuova famiglia. Il pane veniva prodotto non più per il padre, ma per il marito.
Antonella Domenica Gatto