BAS I maggiori esperti e studiosi che da anni affrontano il problema dell’umidità hanno finalmente riconosciuto un metodo operativo di progetto e di esecuzione che passa attraverso una metodologia innovativa, ovvero la “Tecnica a Neutralizzazione di Carica” (CNT) proposta per combattere gli effetti dell’umidità provocata, in particolare, dalla risalita capillare sul patrimonio edilizio storico come anche sull’edilizia residenziale. E’ il messaggio lanciato nel corso della giornata inaugurale del convegno di alto profilo scientifico in corso a Matera, nell’auditorium “Gervasio”, sulla tematica: “Tecnologie per il recupero del costruito. Umidità nelle costruzioni: diagnosi e metodi di intervento. Dal taglio meccanico alla tecnica a neutralizzazione di carica”. L’iniziava - ospitata dal Comune di Matera, da Matera 2019 Open Future e dall'università della Basilicata e sostenuta da un partenariato accademico ampio che coinvolge anche le università di Ferrara, Napoli, Padova, del Salento ed il Politecnico di Torino – ha visto, dopo il saluto dei rappresentanti delle istituzioni e degli ordini professionali, la presenza - si legge in una nota degli organizzatori - di professionisti del settore che hanno illustrato le questioni legate all'umidità da risalita capillare ed al risanamento delle murature, alla certificazione delle tecnologie, alle problematiche conservative, al progetto di ricerca CNT-apps sulle applicazioni della tecnologia CNT, ai risultati della CNT in edifici di interesse nazionale, alla qualità dell’aria indoor negli ambienti sia museali e culturali che in quelli abitativi. Mostrati anche gli eccellenti risultati della CNT che, in evoluzione rispetto ai tradizionali metodi elettrici, riesce ad interrompere alla radice la risalita dell’acqua nelle murature, garantendo la totale e definitiva scomparsa dell’umidità”. Si tratta di una tecnologia che per la prima volta riesce a garantire la soluzione e l’eliminazione del problema, dopo che tutti gli altri sistemi tradizionali non erano riusciti a dare questi risultati – ha spiegato Michele Rossetto, ingegnere ideatore della tecnologia CNT - è una innovazione che deriva da anni di ricerca e studio che hanno portato a sviluppare un sistema molto semplice, che nella sua applicazione è una piccola centralina, simile a quella dell’antifurto, che agisce con dei piccolissimi impulsi totalmente innocui che hanno la capacità di neutralizzare la carica elettrica dell’acqua. In questo modo – ha continuato Rossetto - l’acqua non riesce ad essere più attratta dalla muratura e di conseguenza si interrompe l’assorbimento da parte del muro. L’acqua già presente evapora spontaneamente, non essendo più alimentata dal basso. E’ l’unico sistema che garantisce la possibilità di asciugare completamente le murature che altrimenti continuerebbero ad essere interessate dal problema nonostante gli interventi di manutenzione e ripristino come si è sempre fatto”. Nel corso del convegno si è parlato anche di costi. “Ci sono tante strutture private che a Matera godono di questo sistema e che quindi possono essere mantenute sane ed asciutte. Costi di gestione zero, bassissimi, di pochi watt, paragonabili ad un tradizionale impianto di allarme. Dal 2009 – ha concluso Rossetto - abbiamo una banca dati di oltre 4 mila edifici asciutti in tutta Italia”. Durante la prima giornata consegnato il premio “Domodry Academy” edizione 2018 alle due migliori tesi di laurea discusse nel triennio 2016-18 sui temi dell’umidità nelle costruzioni. Domani il convegno prevede una tavola rotonda su ricerca industriale e sviluppo sperimentale per il recupero del patrimonio costruito, moderata da Roberto Castelluccio (Professore Università Federico II di Napoli), alla quale interverranno Emanuele Amodei (Presidente Palazzo Spinelli Group e Ambasciatore Città di Firenze), Sante Lomurno (Dirigente Lavori Pubblici Comune di Matera), Juri Franzosi (Direttore Generale di Ance Varese e Responsabile del progetto FIDEC), Virginia Rossini (Presidente A.B.A.C.O.), Massimo Druetto (Presidente ANTEL) e Juan Bautista Aznar Mollá (Università Politecnica di València).