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Albania casa mia.jpgSTAGIONE TEATRALE 2016_2017
IL TEATRO. LIBERI D’INTERPRETARE
 VENERDI’ 17 FEBBRAIO, ore 21 – TEATRO FRANCESCO STABILE - POTENZA
SABATO 18 FEBBRAIO, ORE 21 – CASA CAVA - MATERA
La Stagione Teatrale 2016-2017 del consorzio Teatri Uniti di Basilicata presenta un piccolo gioiello di teatro di narrazione “Albania casa mia”, scritto e interpretato da Aleksandros Memetaj e diretto da Giampiero Rappa, che andrà in scena venerdì 17 febbraio, alle ore 21, al  Teatro Francesco Stabile di Potenza e sabato 18, sempre alle ore 21, presso Casa Cava a Matera.
“Albania casa mia” è un testo divertente e commovente di un giovane attore e autore di 24 anni, che sceglie consapevolmente di mettersi in gioco offrendo la propria verità perché sia materia viva sulla scena.
Dopo il collasso del regime comunista che per più di 45 anni aveva controllato e limitato la libertà dei cittadini, migliaia di persone fuggono dall’Albania. Il malcontento del popolo si esprime con manifestazioni, distruzione dei simboli dittatoriali ed esodi di massa, per primo quello di Brindisi. Tanto più che il focolare della rivolta, ultimo in Europa, aspetta da anni, dopo la morte di EnverHoxha nel 1985 e la caduta del muro di Berlino nel 1989, di appiccare, a partire da Scutari, divampando poi in tutta la nazione e raggiungendo le città principali: Tirana, Durazzo e Valona. I movimenti politici formatisi (soprattutto diseredati, intellettuali e studenti) cominciano ad agitarsi contro il governo. Le Ambasciate vengono aperte dai rispettivi paesi e inondate di persone richiedenti asilo. Allora il presidente Ramiz Alia concede il diritto di viaggiare fuori dallo stato, riaprendo i confini e aprendo all’economia libera. Migliaia di persone cercano di scappare verso l’Occidente partendo dai porti di Valona e Durazzo con navi, pescherecci e gommoni diretti verso l’Italia. Tra questi c’è anche Alexander Toto, trentenne che scappa da Valona a bordo del peschereccio “Miredita” (Buon giorno) e giunge a Brindisi. In quel peschereccio c’è anche Aleksandros Memetaj, bimbo di 6 mesi. Albania casa mia è la storia di un figlio che crescerà lontano dalla sua terra natia, in Veneto, luogo che non gli darà mai un pieno senso di appartenenza. “Albania casa mia” è anche la storia di un padre, dei sacrifici fatti, dei pericoli corsi per evitare di crescere suo figlio nella miseria di uno Stato che non esiste più. E’ anche la storia del suo grande amore nei confronti della propria terra, di grande patriottismo, di elevazione di alcuni valori che in Italia non esistono più. Quando il popolo piange sangue e si ribella allo Stato, per un gioco controverso dell’animo umano il cuore, pur bagnato di veleno, conserva gli odori, le immagini e i dolci ricordi di una nazione unica, con una storia sofferta e passionale. I destini di Aleksandros Memetaj e Alexander Toto ¬ apparentemente lontani ¬ si incrociano più volte nella storia fino creare un’unica corda, un unico pensiero. Finché l’uno diventerà il figlio e l’altro il padre.
Lo spettacolo è prodotto da Teatro Argot, ha ricevuto il Premio Studio Festival di Resistenza Museo Cervi, a Gattatico  e il Premio Festival Avanguardie 2030 di Bologna.
La Stagione Teatrale 2016-2017 realizzata dal consorzio Teatri Uniti di Basilicata, con il sostegno del Mibact, Regione Basilicata e dei Comuni che la ospitano, aderisce all’iniziativa  dedicata a promuovere la cultura “18app”, a cura del Mibact e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, destinata ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni nel 2016. Per maggiori informazioni e prevendita www.teatriunitidibasilicata.com.