Dalla sequela di atti e dichiarazioni che si stanno succedendo negli ultimi giorni ci risulta davvero difficile comprendere la natura del cambiamento di cui questo nuovo governo regionale ha fatto la sua bandiera.
Prima le dichiarazioni del neo presidente del Consiglio Cicala sulle presunte potenzialità del petrolio, poi la solita spartizione di poltrone in base ai mal di pancia della coalizione e in ultimo il provvedimento emesso dal Presidente Bardi relativamente alla potenziale composizione del suo ufficio.
Sarà difficile trovare spazio per tutta quella gente all’interno dei palazzi di Via Verrastro dato che tra consulenti, consiglieri e collaboratori si potrebbero superare le 60 unità. Un’infornata che farebbe impallidire i fasti del precedente governo regionale che si spinse ad allargare le postazioni degli uffici di presidenza della Giunta e del Consiglio con un emendamento piazzato alla ‘chetichella’ alle 3 del mattino durante una maratona di bilancio.
Tutto questo in attesa di vedere concretizzato un altro annuncio del Presidente Bardi ovvero quello sulla nuova figura del sottosegretario, per il quale sarà finanche costretto a cambiare lo statuto regionale.
Non ci resta che sperare che la totalità dei potenziali incarichi che il Presidente intende conferire avvenga a titolo onorifico e gratuito così come è previsto nel decreto per quanto riguarda la figura del Consigliere del Presidente.
Un’ultima osservazione va fatta sulla opportunità di allargare in maniera così spropositata l’ufficio di presidenza. Quali le motivazioni alla base di questa mossa? Siamo di fronte alle solite sistemazioni post elettorali? Senza dimenticare che un numero così alto di personale potrebbe rendere ancora più dispendiosa e complessa la gestione della macchina amministrativa. Bardi pensa di risolvere il problema della disoccupazione in questo modo?
Qui il decreto del Presidente Bardi
Gianni Perrino Gianni Leggieri Gino Giorgetti M5S Basilicata - Consiglio Regionale