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Parte da Matera, capitale della cultura 2019, l’appello dei garanti regionali alle istituzioni per “rinnovare l’impegno di tutte le parti, pubbliche e private, coinvolte nell’opera di tutela, protezione e promozione dei bambini e degli adolescenti”

(ACR) - Un appello “alle istituzioni pubbliche e nel contempo, anche a tutti gli attori che operano a servizio del mondo di bambini e adolescenti, perché sia attuata piena coerenza e consonanza tra le enunciazioni ideali, i principi giuridici ispiratori, le prescrizioni normative ed amministrative e le concrete pratiche di attuazione di tale ordinamento, con l’offerta di servizi organizzati adeguati ai bisogni e rispondenti alle norme prefissate, e perché siano rafforzate e potenziate le sinergie operative e sia garantita la quantità e la qualità dei servizi offerti nelle varie fasi dell’infanzia e dell’età evolutiva, in funzione dell’ingresso nell’età adulta”.
Lo rivolgono i garanti dell’infanzia e dell’adolescenza delle Regioni italiane, “nella consapevolezza che la tutela dei diritti dei minori non può essere considerato interesse limitato agli addetti ai lavori, sia pubblici che privati, ma che il riconoscimento e la tutela di quei diritti è patrimonio di tutta la società, in ogni fascia di età, come vincolo intergenerazionale, ed è parte integrante del patrimonio culturale dell’intera comunità nazionale ed europea, anzi è parte irrinunciabile del patrimonio umano universale in quanto quei diritti, come dichiarati nella Convenzione Onu del 1989, sono ormai riconosciuti da tutti gli Stati del mondo”.
I garanti, che si sono riuniti in questi giorni a Matera su iniziativa del garante regionale lucano Vincenzo Giuliano, auspicano che “si maturi una più alta e motivata consapevolezza che la piena attuazione dei diritti dei minori è interesse costitutivo di ogni società che voglia definirsi civile e democratica e che tale consapevolezza si esprima come assunzione di responsabilità comune e condivisa a partire dal livello locale dei Comuni, delle Province e delle Regioni, e giungere fino al livello nazionale e a quello dell’Unione Europea”.