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ROSPIQualcuno ricordi al neo assessore all’ambiente, Gianni Rosa, che in Basilicata abbiamo solo una risorsa, l’acqua, di cui è ricco il nostro sottosuolo e che difficilmente riesce a convivere con le estrazioni petrolifere. In Val d’Agri è presente un ricco reticolo idrografico, che produce circa 3000 litri di acqua dolce al secondo, alimentato da più di 600 sorgenti e che raggiunge i rubinetti di circa 2 milioni di persone tra Puglia e Basilicata. È quanto dichiara l’Onorevole Rospi del MoVimento 5 Stelle.
Non credo che la posizione dei cittadini lucani sia pro petrolio, come afferma l’assessore. Dovrebbe farsi un giro in Val d’Agri e nell’alta valle del Sauro, e parlare con la gente, con chi ha perso qualche caro familiare a causa dell’inquinamento. D’altronde anche la procura ha accertato danni ambientali che si sono protratti già dal 2009 e i risultati della Valutazione Impatto Sanitario VIS confermano che: “Lo stato di salute dei due comuni limitrofi al Centro Oli, nel periodo 2000-2014, è risultato il peggiore della Regione Basilicata… confermando che la mortalità e la morbosità dei residenti nel periodo 2000-2014 mostrano alcune associazioni di rischio rispetto alla esposizione a NOx/NO (ossidi di azoto)…”. Continua il Deputato Rospi.
 Tutte queste notizie dovrebbero far riflettere la nuova giunta regionale sul fatto che sono l’ennesima prova del fallimentare
esperimento petrolifero lucano: espressione di un modello energetico obsoleto, basato su fonti fossili e inquinanti che si è rivelato insostenibile a livello ambientale e sanitario. Conclude il Deputato
Gianluca Rospi.