Lungo le magiche vie di Colobraro l’ACR parrocchiale propone di vivere la Festa della Pace in modo itinerante sabato 15 febbraio 2020, con partenza alle 15.30 dall’oratorio parrocchiale e arrivo presso il Castello “Carafa” per il quale l’Amministrazione Comunale ha recentemente completato altri lavori di riqualificazione e restauro.
Un gesto annuale che invita a riflettere sul Messaggio del Papa offerto a tutta la Chiesa in occasione della Giornata Mondiale della Pace. Tema di quest’anno: “La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”.
«Consapevoli delle parole di Papa Francesco – dice Caterina Sarlo, responsabile del settore ragazzi dell’Azione Cattolica parrocchiale – ossia che “la pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l’umanità” si tratta di voler aiutare i ragazzi e le loro famiglie a comprendere che lungo le nostre strade e nei gesti di ogni giorno si possa essere costruttori di pace attraverso gesti di amore al prossimo e di attenzione alla natura, con il perdono e con lo sguardo che cerca incontro e fraternità con l’altro».
Il percorso annuale di ACR richiama quanto sia importante riconoscersi in un territorio da amare e di cui condividere fatiche e speranze, dire che ogni comunità, ogni parrocchia è quella “città giusta” in cui potersi incontrare con il Signore e per donare il suo sorriso a chi è nel bisogno.
Gesti importanti proposti e vissuti dai ragazzi colobraresi di AC nell’arco dell’anno in corso sono stati anche la preparazione del presepe e dell’albero di Natale con gli anziani ospiti della Struttura “Sant’Antonio” di Colobraro e con gli ospiti della Casa Alloggio gestita dal Collettivo Colobrarese, oltre alla visita nel periodo natalizio per lo scambio degli auguri e la condivisione della merenda presso le due strutture assistenziali presenti in paese.
«Un cammino abituale, afferma il parroco don Giovanni Lo Pinto, conosce alcuni momenti in cui la plasticità di alcuni gesti (camminare insieme, pregare e cantare, celebrare e riflettere) fa la differenza: la Festa della Pace è un momento che vuole esprimere tutto questo in una comunità vivace e bella. Il Papa dice che la speranza è la virtù che ci mette in cammino, ci dà le ali per andare avanti. Non vogliamo rinunciare alla bellezza di questa speranza che ci fa amare la realtà in cui viviamo e apprezzare tanta sua bellezza. E poi, dopo Pasqua, prima della Festa degli incontri che si vivrà a livello diocesano il 25 aprile, proporremo una rappresentazione con la quale inviteremo a riflettere sull’ambiente e sul creato a ridosso della Giornata della Terra».