Le regioni siano parte attiva nel processo di autonomia. Capovolto il metodo Lega di Salvini, finalmente ora condivisione e concertazione.
“Aver previsto come precondizione la definizione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), il fondo perequativo per le infrastrutture al 100% (da considerarsi integrativo ai fondi europei) e l’eliminazione della ipotesi di regionalizzazione della scuola sono sicuramente grandi passi in avanti ma non possono definirsi conclusivi. Necessario ora lavorare per garantire un maggiore protagonismo delle Regioni nella definizione dei LEP e dell’ampliamento del Fondo di perequazione da estendere anche ai servizi, che dovranno essere garantiti a tutti i cittadini italiani.”
Lo ha dichiarato il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva al termine dell’incontro con il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia.
“Boccia ha illustrato le proposte del Governo per il nuovo provvedimento cornice - prosegue il Consigliere Braia - che introduce e fissa il campo di azione nel quale si andrà a determinare la proposta finale di autonomia regionale. Lo ringrazio a nome di Italia Viva per la visita e per le attenzioni che ha voluto riservare a tutte le regioni, compresa la nostra Basilicata.
Dalla modalità operativa che, di fatto, voleva imporre al resto d’Italia la volontà delle regioni a trazione leghista (Piemonte Lombardia e Veneto) soffocando e condizionando anche il dibattito nei Consigli Regionali, Basilicata compresa, siamo passati ad una modalità operativa totalmente inclusiva e partecipativa, vocata e predisposta all’ascolto di tutte le parti sociali e delle istituzioni regionali.
Nel garantire la presenza nel processo decisionale dei LEP alle rappresentanze regionali si dovrà vigilare e tutelare la collaborazione alla definizione degli stessi, oltre che in merito alla costituzione del fondo perequativo. Fondo che non può limitarsi alle infrastrutture che, oltre ad essere integrative rispetto alle quote di fondi europei, dovranno incrementare la quota minima del 34% al fine di garantire nel tempo la possibilità di recuperare il gap infrastrutturale creatosi in questi ultimi 50 anni.
Sottolineiamo, perché appare evidente, come sia abissale la differenza con cui, nel rispetto della Costituzione, finalmente l’attuale Governo stia affrontando il delicato tema delle “Autonomie”.
Rimandiamo alle eventuali intese regionali post LEP, le istanze politiche che riguarderanno il futuro della Basilicata, territorio che tantissimo ha dato e ancora darà all'Italia intera in materia energetica, tematica rispetto alla quale questa maggioranza non ha ancora formulato nessun piano di sviluppo strategico da sottoporre al Governo nazionale.
Condividiamo e vigileremo in tal senso ciò che ha ben detto, questa mattina, il Ministro Boccia: per garantire tutti gli italiani e le italiane e rafforzare l’unità nazionale - cosi come ricordato dal Presidente Mattarella - ci si deve riferire sia agli art. 116, 117, 119 ma soprattutto totalmente garantire l’art.3 dove è sancito che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Siamo, infine - conclude Braia - piacevolmente stupiti nel vedere che anche alcuni esponenti della maggioranza siano diventati ora, ipocritamente forse, sostenitori dei LEP, a leggere dai post sui social. Gli stessi che rimanevano in silenzio solo qualche settimana fa, quando noi dell’opposizione li ponevamo come precondizione necessaria nella mozione che doveva dare un indirizzo politico alla posizione della Regione Basilicata al tavolo delle Autonomie. Serviva un nuovo governo e la presenza del Ministro nella nostra terra a farli pronunciare in tal senso, con maggiore libertà e in piena contraddizione rispetto ai comportamenti del capitano.”