Gli indicatori demografici pubblicati dall’Istat confermano, ancora una volta, uno spopolamento inesorabile, soprattutto, delle regioni del Sud. A fronte di 100 decessi, lo scorso anno, in Italia, sono nati 67 bambini. Si tratta del più basso livello di ricambio naturale dal 1918 nella nostra penisola. Di questo passo il Sud è destinato a svuotarsi. All’interno di questo quadre allarmante la Basilicata, insieme al Molise, ha perso più abitanti, e precisamente, l’1%. La Basilicata detiene, anche, il record negativo in termini di perdita di cittadini italiani. Tra i fattori che incidono su questa rilevazione ci sono le poche nascite e la massiccia emigrazione verso altre regioni. L’apporto degli stranieri fondamentale, anche, per sostenere l’economia del Paese, non è sufficiente a compensare il pesante calo demografico. Il dato registrato in Basilicata è in linea con il resto del Mezzogiorno. L’aspettativa di vita in Basilicata, inoltre, si attesta per gli uomini a 80,2, mentre per le donne è 84,5. Tra i più colpiti dallo spopolamento in Basilicata ci sono diversi centri del Pollino, dove troppo spesso vivono, soltanto, anziani. E’ necessario, pertanto, adottare tutta una serie di misure che consentano di ottenere un’inversione di rotta. Nei giorni scorsi il Sindaco di Oliveto Lucano, Antonio Romano, ha rivolto un appello al governo e alla regione, affinché, adottino provvedimenti opportuni, come la detassazione, gli incentivi per i medici e gli insegnanti, e l’erogazione di più servizi da parte degli uffici postali. Mentre il sindaco di Cersosimo, Armando Loprete, ha sottolineato la necessità di avere “redditi aggiuntivi” che è possibile ottenere inserendo, ad esempio, altre persone nell’ambito della forestazione o nelle opere contro il dissesto idrogeologico. Solo azioni forti ed immediate da parte del governo centrale e quello regionale possono impedire una vera e propria desertificazione del territorio, attirando, soprattutto, i giovani. E’ necessario, altresì, garantire alle aree interne possibilità di sviluppo ed adeguati collegamenti verso l’esterno. Senza cedere il passo alla rassegnazione è necessario gettare le basi per creare degli strumenti adeguati ed attuare un importante progetto di rilancio.
Antonella Domenica Gatto