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 BRAIALa Basilicata non può più aspettare. Bardi ed il centro destra a trazione Lega riescono nel miracolo di unire tutto il mondo sindacale e della rappresentanza imprenditoriale nel rappresentare le criticità verso di loro che finalmente escono allo scoperto. Anche chi, in campagna elettorale, li ha sostenuti, oggi esprime posizioni critiche.

“Questa regione ha necessità di riconnettersi e di ritrovarsi come comunità, impossibile proseguire così. Piaccia o meno, il cambiamento annunciato da Salvini si è rivelato una illusione totale, mentre per il futuro della Basilicata tutta stiamo correndo un rischio troppo grande.

I dati esposti da Luca Bianchi di Svimez certificano le storiche criticità del paese e della Basilicata oltre che la mancanza di una politica efficace per il mezzogiorno che punti sul lavoro, sui giovani (36.000 neet in Basilicata devono essere una priorità), gli investimenti pubblici, l’università e la ricerca, il miglioramento del welfare. Il tutto aggravato in questi ultimi mesi dai numeri di emigrazione e occupazione.

In questo momento di emergenza cresce a dismisura, sino a diventare un obbligo, la necessità di comprendere la strategia di sviluppo complessiva, senza direttrici di sviluppo o priorità, del nuovo governo regionale dopo undici mesi di silenzi, come denunciato da noi in consiglio e sui media. Ad oggi, sono saltati completamente tutti i luoghi di discussione e del confronto con tutte le parti sociali.”

Lo dichiara il Consigliere regionale Luca Braia, Capogruppo Italia VIVA.

“Troppe sono le criticità sottovalutate o non proprio considerate - prosegue il Consigliere Braia -  da questo Governo regionale, cambiamenti promessi e dissolti. Lo stesso Salvini sparisce dai radar della Basilicata, per riapparire, proprio nella giornata odierna per una riunione di partito e non certo per dare conto di quanto promesso.

Condividiamo per metodo e per merito i contenuti della piattaforma presentata agli Stati generali del lavoro da Pensiamo Basilicata, Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e Coldiretti che, per la verità, rilanciano visioni e proposte su cui si era lavorato nel recente passato e che attendono un livello di condivisione con il governo attuale.

È emblematico che tutte le forze di rappresentanza abbiano ritenuto di doversi mettere insieme per creare un evento nel quale obbligare proprio il Governo regionale all’ascolto. Una manifestazione unitaria che possiamo definire storica perché certifica due patologie di cui è affetta questa maggioranza: miopia e sordità non solo verso le opposizioni ma, soprattutto, verso tutti i cittadini e le cittadine lucane. Un atteggiamento irragionevole e presuntuoso, da fermare.

Ha veramente compiuto un miracolo, il Generale Bardi riuscendo a ricompattare tutti, e proprio contro l’andamento della sua Giunta e maggioranza regionale: speriamo ne prenda atto traendo le debite conclusioni.

È tempo di mettere in campo uno sforzo collettivo e inclusivo, senza improvvisazioni per superare la fase delicata in cui ci troviamo, con un cambio di passo enorme e di discontinuità assoluta dal modus operandi attuale. Bisogna recuperare, programmare insieme con sindacati, imprese, associazioni, corpi intermedi. 

Dagli interventi ascoltati e da noi recepiti con attenzione - conclude Luca Braia - arriva un ultimo grido di allarme all’unisono: la ricerca di colpe e colpevoli non è tutta attribuibile al passato perché è nel presente che il futuro di una Regione si costruisce, cercando di trovare soluzioni. Noi, come Italia Viva, proveremo a interpretare questo ruolo nella società e nelle istituzioni, sperando che, dopo la giornata odierna, anche il Presidente Bardi a cui ci appelliamo, per ruolo, serietà e livello massimo di responsabilità, agisca di conseguenza.” 

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