Si potrebbero rifiutare di fare visite a domicilio per preservare i pazienti e se stessi”.
“Forte è il mio grido d’allarme indirizzato alla Asm, Alla Regione Basilicata e a tutte le Istituzioni di Pino Giordano: i medici denunciano l’assenza di materiale protettivo per chi è a contatto con i malati di Covid-19 i quali segnalano alla nostra o.s. che, in radicale violazione del Decreto Legge n. 6 del 28 febbraio 2020, ancora non sono stati forniti ai medici di medicina generale i dispositivi individuali di sicurezza contro l’epidemia da virus COVID-19 (in particolare mascherine FFP3, occhiali protettivi, camice usa e getta)”.
Lo riferisce a muso duro, il segretario provinciale dell’Ugl Matera per il quale, “probabilmente non è compreso bene il momento drammatico che il Paese sta attraversando. Potrebbero essere molti di più i lucani contagiati e bisogna avere il coraggio di effettuare più test per confrontarci con un dato più aderente alla realtà e non mendace, siamo in una fase paragonabile ad una vera e propria guerra che impone a tutti il massimo della serietà e del rigore. L’Ugl – prosegue Giordano - non intende avallare inutili guerre di campanile su questa delicata fase emergenziale ma, il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare tutte le persone, che si trovano ad affrontare una nuova, inaspettata sfida e, cosa più difficile, a doverlo fare ‘da soli’ con la speranza che si torni a investire seriamente sulla sanità pubblica, sui medici di base, dando una volta per tutti il segnale concreto e non sempre pronti a brandire le forbici quando si tratta di tagliare sulla pelle dei più fragili. Non tutelando immediatamente l’attività del medico di medicina generale (che è il primo front office) si rischiano effetti disastrosi. Le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica e una tale carenza è altamente pericolosa. I medici di medicina generale – mette in grande evidenza Giordano – sono per l’Ugl Matera tra i soggetti più esposti all’epidemia: secondo le disposizioni del Ministero della Salute, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 e della ordinanza della Regione Basilicata, i medici di medicina generale sono i primi a cui deve rivolgersi chi presenta sintomi del virus. Senza la fornitura di dispositivi di protezione, i medici sono esposti a pericoli incidenti sugli stessi pazienti. Va anche detto che a tali medici accedono persone positive al virus e che non manifestano i sintomi, e quindi potenzialmente contagiosi. Inoltre per ciascun medico posto in isolamento oltre 2000 cittadini rimangono senza punti di riferimento sanitario sul territorio. Ai vertici dell’Asm, alla regione Basilicata, alle Forze di Polizia e a tutti coloro che si stanno spendendo per garantire i servizi di prima necessità e devono essere ‘Garanti’ per il diritto alla salute, estendiamo l’appello di far propria la segnalazione Ugl raccolta da tanti ‘professionisti medici di base’ al fine di rimuovere subito ogni analoga disfunzione. Si richiede, pertanto, di verificare subito per tutti i medici di medicina generale e assicurare che siano stati forniti idonei dispositivi di sicurezza per tutti, di base, pediatri di libera scelta e relativi collaboratori di studio, nonché l’adozione di ogni provvedimento necessario allo scopo di tutelare senza indugio non solo la loro incolumità, ma anche quella dei prossimi assistiti. Rammentiamo che in caso di sospetto contagio, il medico di base non deve proprio entrare in contatto fisico con il paziente: si è visto cosa è successo in Lombardia. L’Ugl Matera invita la Regione a fornire ai medici e infermieri il materiale previsto di protezione: devono essere messi in sicurezza. Ai cittadini, diciamo a voce alta di, RESTARE A CASA !”