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Nei mesi primaverili tutte le attività dell’indotto turistico iniziano la pianificazione e l'allestimento per la stagione estiva imminente, ma le misure di contenimento che il governo ha imposto per fronteggiare l'emergenza coronavirus hanno bloccato queste attività, che se dovessero continuare oltre il 3 aprile metteranno in serio dubbio la partenza stessa della stagione 2020, provocando ingenti perdite economiche agli imprenditori balneari.

A questo proposito Giuseppe Ferrara,  manager del “Sabbia D'oro Beach Club” di Scanzano Jonico e membro del direttivo Confindustria turismo Basilicata, esorta il governo nazionale a prendere una posizione concreta al fine di limitare la crisi che si potrebbe verificare per il settore balneare italiano. «Capisco benissimo la difficoltà che il governo sta vivendo nel gestire una situazione unica e mai verificatasi prima – spiega Ferrara - ma credo che si debba pianificare al meglio il futuro del settore turistico che ad oggi vede sul lastrico migliaia di imprese che non potendo pianificare nulla, si vedranno costrette a rinunciare a qualsiasi investimento, nonché a perdite innumerevoli. Esorto il governo – continua il manager metapontino - ad emanare nel decreto aprile del Cura Italia delle misure destinate all’indotto balneare, come il blocco del pagamento dei canoni e l’utilizzo del credito d’imposta oltre a sgravi per le assunzione degli stagionali. Il settore ha bisogno di una grande mano per poter iniziare la stagione qualora il virus fosse sconfitto e quindi, immettere liquidità a queste imprese che da anni sono la cartolina della nostra bella Italia costiera. Sarebbe utile anche scavalcare la direttiva Bolkestein, garantendo ai titolari di concessione di avere una minima sicurezza di investimento e una normativa ad hoc che permetta l’allestimento e la manutenzione “a porte chiuse” degli stabilimenti in modo da arrivare pronti per la stagione estiva».

Infine Ferrara lancia un messaggio di speranza. «L’Italia non deve arrendersi  e deve essere esempio per tutti gli altri poiché nazione di grande spessore culturale, turistica ed enogastronomica. Ci rialzeremo più forti di prima e lo faremo anche grazie ad uno degli asset fondamentali del nostro Paese, il turismo, che per questo va salvato a tutti i costi».