La maggioranza taglia risorse e chilometri sui trasporti e boccia emendamenti a tutela di imprese lucane, cittadini e lavoratori. Nel frattempo il servizio prosegue in proroga, dal primo aprile, a condizioni che certamente produrranno ulteriori danni alle casse regionali. Responsabilità e disponibilità, da parte dei consiglieri di minoranza, vengono corrisposte solo in parte dalla maggioranza, nonostante il difficile periodo emergenziale che riduce gli spazi dell’incontro e del confronto.
“Abbiamo proposto numerosi emendamenti migliorativi alla maggioranza che ha poi accettato: un segno di disponibilità e responsabilità reciproca che va considerata e apprezzata, soprattutto in questo momento di assoluta emergenza. Purtroppo, però, non sono stati accolti altri suggerimenti, decisivi per il futuro dei trasporti in Basilicata.
Aver redatto un piano di bacino senza aver spiegato alla nostra comunità dopo 12 mesi di governo, quale fosse la strategia di sviluppo per la nostra terra che il centro destra aveva in mente, è il segno tangibile che ci ritroviamo senza una idea organica e senza un indirizzo politico.
Navighiamo a vista, rincorrendo le emergenze. Si decide il futuro di comparti strategici come il TPL per i prossimi 10 anni senza nessuna interazione, ad esempio, con il futuro della sanità, della formazione o dell’economia. O, forse, tutto quello che è stato fatto ed esistente sino allo scorso anno è da considerarsi “ottimo” e quindi il cambiamento annunciato è già definitamente finito.”
Lo dichiarano i consiglieri di centrosinistra Luca Braia e Mario Polese (Italia Viva), Roberto Cifarelli e Marcello Pittella (Partito Democratico) e Carlo Trerotola (Prospettive Lucane).
“Avremmo potuto scrivere una bella pagina di vera condivisione - proseguono i cinque consiglieri regionali - in un consiglio telematico di emergenza. Invece, posizioni apparse strumentali e prive di buon senso ricollocano la maggioranza nuovamente nella dimensione di chi ascolta solo se stessa su temi come il taglio dei chilometri e conseguente azzeramento di corse, a conferma di una decisione presa dal governo e dall’Assessore Merra, in maniera assolutamente unilaterale, a danno dei cittadini e delle cittadine lucane contro sindacati, Province, Anci ed imprese.
Una maggioranza che accetta di tagliare 2,7 milioni di chilometri si dimostra a nostro avviso irresponsabile. Taglia senza considerare che la Regione Basilicata sta subendo da anni un progressivo spopolamento. Avrebbe dovuto razionalizzare e rafforzare il sistema con tecnologie e servizi innovativi, ma senza mettere a rischio l’unità sociale e territoriale della comunità. Non si fa carico delle problematiche legate ai collegamenti tra Comuni, in maggioranza piccoli o piccolissimi, e dei servizi a debole domanda relativi ad utenza di tipo “indifferenziato” (cioè quelle corse che non sono rivolte ad una utenza prevalente).
In maniera nettamente negativa anche per le ripercussioni potenziali sul personale, si erano già espressi, relazionando in commissione e inviando note specifiche, l’ANCI, l’ANAV, vari i comuni, le province di Matera e Potenza oltre che le organizzazioni sindacali. La maggioranza non ha voluto sentire ragioni. Neanche nel recuperare un impegno ex post di condivisione del piano dentro quell’Osservatorio dei trasporti, colpevolmente snobbato, perché costituito solo tre settimane fa.
Il più grande segno della superficialità è stato raggiunto quanto non hanno avuto alcuno scrupolo a bocciare un emendamento che salvaguardava dei livelli occupazionali (a prescindere dai chilometri da mettere a gara, grazie a una nostra proposta) che avremmo voluto per i nove anni dell’intero appalto, non solo per l’inizio contratto, come spesso avviene in queste occasioni nelle quali per chi vince l’appalto il rispetto della legge è pura forma, lontana dalla sostanza, a danno dei lavoratori.
Incredibile anche la bocciatura della proposta che avrebbe portato, nel rispetto della norma, efficienza ai servizi da erogare, con una posizione di tutela delle aziende lucane (tutte quelle che attualmente erogano questi servizi) nella prossima tornata di gare, che secondo crono-programma saranno bandite entro ottobre 2020.
Respinto, infatti, anche l’emendamento che obbligava i potenziali partecipanti ad avere obbligatoriamente una sede operativa in Basilicata e prevedeva punteggi premianti per coloro che dimostravano di avere in proprietà o uso esclusivo officine per la manutenzione, rimesse ed aree di sosta
Neanche la difesa degli interessi delle aziende lucane li ha smossi da una “modalità teorica” di vedere il mondo in chiave autoritaria, solo a parole a difesa degli interessi dei lucani.
La maggioranza non ha voluto cedere nemmeno all'ipotesi di organizzazione e di riformulazione, bocciando infine l’emendamento da noi presentato, che serviva ad evitare quell’incremento dei costi ai cittadini che avverrà, ad approvazione delle tariffe, da effettuarsi prima delle gare. Noi minoranze avremmo voluto avvenisse esclusivamente con l’entrata del nuovo gestore, contestualmente all’entrata in vigore della bigliettazione integrata unica.
Proporre la nostra risoluzione - concludono i consiglieri del centrosinistra - che vedeva Italia Viva, Pd e Prospettive Lucane compatti insieme al Movimento Cinque Stelle è stata la soluzione inevitabile. Anche questa puntualmente respinta dalla maggioranza che ne approva, piuttosto, una propria da noi tra l’altro anche integrata. Rimane agli atti, questo devono sapere i cittadini e le cittadine lucane, una nostra completa e dettagliata risoluzione che, se votata, avrebbe evitato i tagli alle risorse e tutelato in maniera inequivocabile i comuni, le imprese e i cittadini della nostra Basilicata.”
Luca Braia, Consigliere Regionale
Capogruppo Italia Viva, Presidente II Commissione