Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un medico di un nosocomio lucano che intende sollecitare un'attuazione più accurata delle misure necessarie a proteggere i medici ed evitare il rischio di una diffusione rapida del virus
“La mancata esecuzione sistematica e ripetuta dei tamponi al personale sanitario associata alla scarsa dotazione agli stessi dei dispositivi di protezione individuale idonea, sono le cause che contribuiscono, fortemente, al diffondersi della viremia. In Italia circa il 10 % dei contagiati accertati sono operatori sanitari(solo poco più del 3% in Cina, dove i tamponi sono stati eseguiti); questo alto numero accertato fa presupporre statisticamente che sicuramente sono tantissimi gli operatori sanitari asintomatici ma positivi ai quali viene negato l'accertamento con tampone. Questa previsione comporta una diffusione rapida dei contagi, in considerazione degli inevitabili contatti degli incolpevoli ed ignari "untori" con tanti colleghi ancora incontaminati e con la vasta utenza assistita. Le autorità sanitarie lucane si adoperino rapidamente all'attivazione di uno screening ripetuto su tutti i sanitari ospedalieri e del territorio, imponendo pedissequamente l'isolamento anche dei positivi asintomatici, al fine di evitare un aggravamento della situazione. Notizia di questi giorni, proclamata dalle autorità regionali e dell'ASM, e' la prossima esecuzione dei cosiddetti "test diagnostici rapidi" per il personale sanitario. Certamente i test rapidi rappresentano una valida metodica al fine di eseguire uno screening di massa su una vasta popolazione (una città, una regione) asintomatica ed in assenza di fattori di rischio. Ma è accertato che i test rapidi hanno una elevata penalità di falsi positivi e soprattutto di falsi negativi, per cui si raccomanda di ripetere piu' volte il test. Pertanto per il personale sanitario asintomatico le raccomandazioni sono quelle rivolte all'esecuzione del "tampone" oro-faringeo e nasale classico che ha una precisione diagnostica superiore al 95% e che quindi riveste caratteristiche di attendibilità necessarie, addirittura indispensabili, per la tutela della salute pubblica ."