Cari Commercianti e possessori di Partita I.V.A., scrivo a nome della mia categoria di commerciante che racchiude centinaia di operatori del settore. Ci troviamo ad analizzare il DGR n°197 del 20 Marzo 2020 che come sembra dovrebbe dare una mano d’aiuto a noi poveri imprenditori che operiamo nei vari settori economici.
Dobbiamo assistere ad un bando che prevede richieste assurde, che potrebbero aggravare ancora più una situazione già assai critica. Ad esempio, l’erogazione dei prestiti previsti nel bando comporta delle restrizioni tali da abbandonare già in partenza l’ipotesi di presentazione della domanda. Le Spese per l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, arredi, hardware, spese per l’acquisto di automezzi di tipo commerciale, programmi informatici, consulenze specialistiche risultano già oggi essere alla base di una qualsiasi attività pertanto non si comprende la logica che giustifica l’inserimento di tali spese per investimenti materiali ed immateriali in misura del 30% del totale finanziato. Il restante 70% del finanziamento, definito come Spese di funzionamento e gestione dell’attività, risulta essere il vero e sostanziale prestito finanziario.
Per beneficiare di tale misura vengono richiesti, oltre alla domanda compilata online, una serie di allegati (ben 11) che necessitano particolare destrezza per la loro compilazione, facendo incorrere il rischio a tutti noi di non poter partecipare per la mancanza di un qualsiasi requisito richiesto. Inoltre ad aggravare la situazione, come se non bastasse, viene previsto dal bando di farsi affiancare da società esterna di consulenza che non credo che offra la sua professionalità gratuitamente aggravando ancora più i costi di questo assurdo prestito da restituire, sempre meno conveniente.
Le banche in questa fase non garantiscono più il sostegno che necessita alle attività economiche, arrivando persino a farsi negare ai telefoni e, nella migliore delle ipotesi, elargendo consigli di chiara ed evidente incuranza. Per assurdo, è accaduto di ricevere il consiglio di non pagare gli effetti bancari vista la chiusura degli studi notarili, che pertanto non si incorre nel rischio di essere protestati, ribaltando la responsabilità e le relative conseguenze su noi commercianti, con l’aggravio di ulteriori spese bancarie.
Nel concludere questo breve e semplice messaggio, vorrei ribadire quelle che sono le indicazioni chiare del Leader Silvio Berlusconi, che in uno dei suoi tanti messaggi di vicinanza al popolo delle Partite I.V.A., promette aiuti concreti e una maggiore semplificata burocrazia. In qualità di commissario cittadino di Forza Italia del comune di Tursi, nominato dall’unico vero commissario Lucano Sen. Giuseppe Moles e dal commissario provinciale On. Michele Casino nominati dal Presidente Berlusconi, si richiede un intervento chiaro e preciso su questa situazione venutasi a creare in Basilicata, affinché possa il Presidente mettere in atto le sue abilità di imprenditore al servizio di noi piccoli imprenditori, elargendo consigli utili per il superamento della sempre più profonda crisi.
Emiliano Lauria
commerciante e commissario cittadino di Forza Italia di Tursi (MT)