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Antonio_SPERA_Ugl.jpg“L’ennesimo topolino, per usare un eufemismo, generato dalla montagna burocratica del Governo Conte per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Altro che aiuto alle aziende se pur potremmo sforzarci a definire una certa strada giusta ma servono più certezze sui crediti: le imprese sappiano che la liquidità non è immediata. Il governo ha varato il suo piano per la liquidità alle imprese lunedì scorso creando solo inutili illusioni rispetto al decreto del 17 marzo”.

E’ quanto dice Antonio Spera, segretario nazionale Ugl metalmeccanici a margine del direttivo nazionale della federazione, riunitosi in seduta straordinaria in video conferenza.

“Non si potrà partire subito, per quanto le banche possano provare a correre, non sarà possibile far arrivare alle aziende in tempi da sprint la liquidità assistita dalle garanzie pubbliche varate con il decreto legge approvato lunedì dal governo Conte. Innanzitutto perché sarà prima necessario ottenere il via libera Ue allo schema. Nelle bozze c’è scritto chiaramente che le garanzie della Sace, prima di essere applicate, richiedono il via libera dell’Unione Europea. Dove - prosegue Spera -, ricordiamolo, la pratica sarà assegnata alla signora Vestager, che certamente non è partecipativa con l’Italia e anche questa volta non procederà rapidamente. L’Ugl metalmeccanici invita anche l’Ue a rivedere i tempi per considerare deteriorati i crediti, in funzione dell’emergenza Coronavirus. Solo slogan propagandistico del Governo: nella comunicazione pubblica si è data l’errata sensazione dell’immediatezza della distribuzione della liquidità, il che ha portato velocemente e da subito molti imprenditori a telefonare alle banche per chiedere come fare per ottenere la liquidità. E alle domande non hanno chiaramente potuto rispondere con delle certezze – tuona forte Spera - , innanzitutto perché il decreto ancora non è in Gazzetta Ufficiale ed anche perché Palazzo Chigi ha diffuso un comunicato solo sulla base di bozze. Le PMI Italiane in questo momento di particolare difficoltà hanno necessità di recepire strumenti adeguati di liquidità utili per i problemi da queste affrontati in un tempo così drammatico come quello presente. I lavoratori e le aziende sappiano che sarà una Pasqua molto impegnativa: se non ci saranno deroghe al testo unico bancario e né alle norme di vigilanza per semplificare le pratiche di fido con garanzie, tutto rimarrà come prima e non si potrà fare diversamente perché a meno che si acceleri l’ok della Commissione europea. E questo sarebbe il modo divenire incontro alle PMI in questo momento di particolare difficoltà? Che senso ha, allora, qualificare questo decreto in avviso come ‘misure urgenti’? Se il decreto era stato concepito come un modo per consentire la sopravvivenza delle imprese –conclude Spera -, per l’Ugl metalmeccanici forse questo è il modo migliore per far decidere in tanti che è meglio chiuderla, la attività”.