Si è da poco celebrata la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, che quest’anno è coincisa con l’emergenza sanitaria per il coronavirus. In questi giorni, così difficili per il nostro Paese, si sono moltiplicate le richieste di aiuto da parte di genitori di bambini affetti dalla sindrome dello spettro autistico alle autorità competenti per ottenere un miglioramento dei servizi, e contrastare la discriminazione ed isolamento di cui sono, troppo spesso, vittime le persone autistiche e i loro familiari. Nel Comune di Oriolo Calabro, Gaetana e Giuseppe sono i genitori di Giorgio Pio, un bimbo autistico di cinque anni, accolto con grande gioia ed amore. Per garantire al bambino le cure necessarie e l’importante presenza materna, i genitori di comune accordo hanno deciso che continuasse a lavorare solo il padre. Nonostante le mille difficoltà dovute alla precarietà del posto di lavoro, Giuseppe è riuscito sempre a garantire un tenore di vita dignitoso ai suoi familiari. Con il sopraggiungere dell’emergenza Coronavirus, Oriolo Calabro è diventata zona rossa e ciò ha comportato la necessità di dove restar a casa e l’impossibilità per Giorgio Pio di continuare le terapie presso la struttura di Rossano. Quest’ultima, seppur privata, è convenzionata con il servizio sanitario nazionale, e per poter usufruire della cure è necessario apporre una firma per ogni seduta. La struttura, dal canto suo, si è impegnata a continuare la terapia via skype ed inviare un collaboratore per prendere le firme fino alla fine di maggio, ma i genitori di Giorgio Pio sono sprovvisti di un computer e nessuno degli organi competenti si è prodigato per risolvere concretamente il problema. Allo stato attuale i genitori non possono, neanche, far pervenire le firme alla struttura di Rossano per ragioni di sicurezza. In tutt’Italia questa battaglia per fermare il coronavirus ha provocato un’altra emergenza, quella dei bambini autistici, che non possono essere adeguatamente curati e sostenuti dalle strutture di solidarietà presenti sul territorio. La vita di questi bambini speciali viene completamente stravolta, e quest’ultimi fanno fatica ad accettare un cambiamento così radicale delle loro abitudini, non potendo vivere una socialità piena insieme agli altri. Le famiglie, come quella di Giorgio Pio, chiedono, quindi, una maggiore attenzione ed interventi normativi adeguati per fronteggiare le difficoltà economiche, e non solo, dei bambini con disabilità più o meni gravi. Al momento Gaetana e Giuseppe non si sentono adeguatamente tutelati dalle istituzioni locali e nazionali, che si devono adoperare per trovare soluzioni congrue e garantire ai bambini, affetti dalla sindrome dello spettro autistico, la prosecuzione delle attività essenziali, così come le cure farmacologiche. Un accorato appello viene rivolto da questi genitori, anche, al Presidente Conte affinché, a partire dal Governo Centrale siano previsti aiuti per dare a questa famiglie un motivo per tornare a sorridere, ed una speranza a bambini dolci e speciali, come Giorgio Pio. Tutti i bambini vanno capiti ed ascoltati con il cuore, ed è indispensabile una collaborazione fra servizi, istituzioni e famiglie, oltre a congrue decisioni politiche che siano in grado di fronteggiare le problematiche dell’autismo. Per tutta la durata dell’emergenza, e non solo, è indispensabile garantire una continuità di aiuti e servizi ai bimbi autistici e alle loro famiglie, che rappresenti una valido aiuto, anche, in futuro.
Antonella Domenica Gatto