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"GENER@ZIONI a SUD" evento che si è svolto sabato scorso a San Lorenzo Bellizzi (Cosenza) per iniziativa dell’Agia-Cia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) delle due regioni tante le storie di successo e di coraggio di donne e giovani agricoltori. Gli autentici protagonisti  della "ricognizione", alla presenza delle istituzioni che si sono alternate ai tavoli e nelle attività di laboratori con i bambini, sui temi della multifunzionale dell'agricoltura, tutela del territorio e della biodiversità; l'importanza di produrre cibo sano, incentivando il suo uso nelle mense scolastiche e delle strutture pubbliche non mediante logiche di massimo ribasso, ma con criteri di stagionalità e territorialità; il ruolo dell'associazionismo e dello "stare insieme" per affrontare nuove sfide. Alcune delle storie raccontate in un piccolo scrigno di bellezze paesaggistiche, nel cuore del versante calabrese del Parco del Pollino (San Lorenzo Bellizzi), compreso in una cerchia di monti interrotti dal solco profondo del Raganello: Maria Possidente, determinata produttrice ortofrutticola della Piana di Sibari; Cosimo Gaudiano che lascia l'insegnamento al nord per "ritornare" a guidare l'azienda agricola di famiglia in agro di Montescaglioso; Cristina De Luca che con BiosFiera si batte per promuovere le aziende locali soprattutto nelle scuole; Gabriele Avigliano della coop. Eden che commercializza l'agnello delle Dolomiti Lucane, dove il punto di forza è il legame con il territorio; Ferdinando Mortati che lascia la zootecnia, per dedicarsi alla viticoltura, con successo; Maria Pirrone, presidente nazionale Agia, giovane calabrese che sacrifica spesso il suo lavoro in agriturismo, girando l'Italia (e l'Europa) a nome e per conto dei giovani di Agia;  Rosa Gentile, imprenditrice, dopo una parentesi dove ha svolto le attività di Assessore Tecnico alla Regione Basilicata e Presidente di Acquedotto Lucano, ritorna nella sua organizzazione (Confartigianato) con incarichi nazionali e non ha paura di confrontarsi (anche a muso duro) per difendere Mezzogiorno, Giovani, Anziani e Donne.
Gener@zioni a sud, si è dimostrata una vera rassegna dove le tante "agricolture" ed esperienze si sono raccontate e confrontate. Un confronto intergenerazionale che partendo dai laboratori con i bambini, passando per il docufilm di Guido Turus (Bioresistenze),  si è concluso nel migliore dei modi, con una moltitudine di esperienze (molte non in programma) che hanno raccontato la passione calabro-lucana, per un settore che nonostante le difficoltà appassiona ed emoziona.
Al centro esperienze agricole eterogenee, come quelle che raccontate “dal vivo”  che con un filo comune: piccole e grandi imprese, a conduzione femminile, d'imprenditoria giovanile, cooperative che lavorano i terreni confiscati alle mafie, aziende biologiche e biodinamiche, agricoltori che, indipendentemente dai marchi, fanno bene il loro lavoro e nel farlo tutelano e realizzano la democrazia. Interessante inoltre il ruolo di presidio del territorio delle piccole imprese agricole-zootecniche-agrituristiche che operano all’interno dei due Parchi nazionali (Pollino e Appennino Lucano).
Alla tavola rotonda coordinata da Guido Turus, autore del docufilm hanno partecipato inoltre: Rosita Mastrota, produttrice mele del Pollino; Rudy Marranchelli, produttore ortofrutticolo Metapontino; Vincenzo Tamburi, consigliere Provincia di Cosenza; Domenico Totaro, presidente Parco Nazionale Appenino Lucano; Domenico Pappaterra, presidente Parco Nazionale Pollino; Rosa Gentile, delegata nazionale Giovani e Donne Confartigianato; Mauro D’Acri, consigliere regionale Calabria; Nicola Serio, riferimento a Sud di un'organizzazione di produttori ortofrutticoli con circa 5000 soci e 300milioni di fatturato annuo. Il termine bioresistenze – sottolinea Guid Turus - descrive un "sano" rapporto con il territorio dimostrando quanto l'agricoltura non sia solo e semplicemente un azione economica/finanziaria ma, anche, pratica di resistenza alle forme di illegalità, resistenza all'uniformazione (che è appiattimento e non uguaglianza) sia culturale che alimentare, resistenza alla violenza con cui vengono trattate e gestite le risorse naturali, resistenza alla scomparsa di biodiversità, proprio come le storie raccontate a Gener@zioni a sud.