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Intensa partecipazione degli abitanti della città jonica al gesto desiderato da papa Francesco.
Anche Policoro ha partecipato al gesto invocato dal papa. Si è svolto nella Parrocchia della SS. Madre di Dio, Maria Santissima, come in tutte le parrocchie del mondo, il gesto tanto atteso da molte persone. Intensa è stata la para-liturgia, presieduta dai due parroci, che ha visto la consacrazione al cuore immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina. Una Chiesa gremita di gente di ogni età, quella di oggi a partire dalle ore 12:00 nella Chiesa Madre di Policoro. Una chiesa gremita di gente, come quella delle grandi occasioni, ha visto i presenti unirsi al desiderio del Papa. E’ stato impressionante come la gente abbia lasciato le proprie attività per recarsi in chiesa. Questa scelta dice la misura dell’attesa, della speranza di una pace ritrovata. Il testo scritto da Papa Francesco e tradotto in tutte le lingue del mondo, è stato proclamato dai molti convenuti, in ginocchio. Con un cuor solo e un’anima sola si è potuto gridare a Dio, invocando la pace e la serenità per il mondo intero ed in particolare per i due popoli stremati, ormai da una guerra fratricida. Nonostante le notizie poco rassicuranti che arrivano dai mass media, la preghiera ha aperto i cuori dei partecipanti ad un tono confidente. Il gesto compiuto non è da intendersi come pratica magica perché quando si parla di uomini non ci si deve dimenticare mai di avere a che fare con il mistero grande della libertà e della responsabilità che fanno sempre i conti con se stessi, poi con gli altri e infine con Dio. La preghiera ha il valore dell’intercessione, della confidenza con Dio, di invocarlo e chiedergli di essere presente nelle vicende della terra. Il gesto che si è compiuto rientra nei gesti ordinari della Chiesa. La preghiera per i governanti è una domanda di pace, prevista nei libri e nei riti liturgici. Lo Spirito del Signore apre i cuori al mistero di Dio. Papa Francesco parla spesso di connessione globale. Sostiene che ciò che accade in un pesino al limite del mondo ha una ripercussione nel cuore degli altri uomini allocati dall’altra parte del mondo. E’ da questa consapevolezza più o meno certa che si è snodata l’invocazione orante alla Madre di Dio, pregata da figli provati e preoccupati per le sorti del mondo. Don Giuseppe Gazzaneo, parroco della Città, ha dichiarato che: “ciò che fa la differenza in questo atto di consacrazione voluto dal Papa, ma già espressa dai suoi predecessori, si inserisce in un contesto drammatico, difficile e disperato; e, che la consacrazione sotto forma di affidamento inizia nell’ottavo secolo della nascita della Chiesa, così come ci testimoniano le intense preghiere del padre della Chiesa Damasceno”. La bellezza di questo gesto consiste anche nella certezza che la preghiera può cambiare il percorso della storia. Il cuore della gente è colmo di tenerezza e molti stanno confermando in queste ore il desiderio di continuare ad accogliere donne e bambine che arrivano come mendicanti di pace.
Carmela Romano