L'opera lirica entra nella rassegna "Chi è di scena?" de La Scuola sull'Albero
Tra le sei rappresentazioni sul palco dall'8 al 30 giugno a Potenza, Lagopesole e Rionero in Vulture, due riscritture de "La Cenerentola" di Rossini e del "Don Giovanni" di Mozart
L’opera lirica fa irruzione nel programma di “Chi è di scena?”, la rassegna di fine anno accademico de La Scuola sull’Albero di Melfi, la scuola di teatro attiva in Basilicata dal 1993. Dall’8 al 30 giugno, a Potenza, Lagopesole e Rionero in Vulture, due riscritture di famose opere liriche saranno portate in scena tra le sei rappresentazioni che vedranno come protagonisti circa 70 allievi-attori di tutte le età, che hanno scelto di intraprendere un percorso di crescita personale e artistica all’interno del ramo della formazione della Compagnia teatrale professionale L’Albero. A guidarli il team di attori, formatori e registi teatrali della compagnia, composto da Alessandra Maltempo, Gino Marangi e Assunta Gastone, sotto la direzione artistica e didattica di Alessandra Maltempo e Vania Cauzillo.
Tra le attività formative svolte nei mesi scorsi all’interno de La Scuola sull’Albero, uno spazio importante è stato riservato all’education sull’opera lirica, nell’ambito di Community Opera, lo spazio di ricerca della compagnia finalizzato alla promozione del linguaggio dell’opera in contesti territoriali e comunità marginali, sul solco scavato da “Silent City”, l’opera lirica di comunità co-creata con i cittadini di Matera all’interno del programma della Capitale Europea della Cultura 2019.
Sotto la direzione artistica della cantante, attrice e regista Alessandra Maltempo e il coordinamento degli attori e formatori Gino Marangi e Assunta Gastone, La Scuola sull’Albero ha strutturato per i propri allievi e allieve un percorso di avvicinamento all’opera lirica, che si concluderà con la messa in scena di due produzioni teatrali originali, dedicate e ispirate a “La Cenerentola” di Gioachino Rossini, riscritta da Gino Marangi, e al “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart, rivisto dalla penna della sceneggiatrice Laura Grimaldi. I personaggi, la musica e i temi delle due opere scelte sono stati trasferiti all’interno dei laboratori di formazione ed educazione attraverso i linguaggi teatrali, che la Scuola porta avanti da oltre vent’anni in diverse città lucane.
«Gli allievi, come ogni anno, hanno sviluppato tutte le competenze legate all’ascolto, all’uso del corpo, allo studio dei personaggi, all’improvvisazione e all’analisi del testo, ma questa volta partendo sempre da alcuni elementi dell’opera scelta: ora i recitativi, ora le arie, ora le azioni, ora i personaggi» – spiega la direttrice artistica della Scuola Alessandra Maltempo. – «La storia e la partitura dell’opera (considerate soprattutto dai più giovani distanti dal gusto e dai temi della contemporaneità) sono così incredibilmente diventate materia viva, poiché a ogni incontro venivano utilizzate come ‘pre-testi’ per confrontarsi, avanzare interpretazioni, proporre contaminazioni. In una sola parola: discutere e riflettere sul presente attraverso un linguaggio che, grazie alla sua complessità, riesce a tenere dentro tutti gli altri linguaggi artistici possibili, oltre che la letteratura, la storia e persino la filosofia.»
Un lavoro durato più di sette mesi che ha visto coinvolti circa 70 bambini, ragazzi e giovani adulti, a cui l’opera è stata proposta non semplicemente come qualcosa da raccontare e ascoltare, ma come un’esperienza immersiva, emotivamente forte, che ha coinvolto il corpo, la parola e soprattutto il pensiero. Un vero e proprio lavoro di ricerca, che, partendo dal repertorio, ha gradualmente portato alla scrittura e alla messa in scena di due nuove opere teatrali originali, che agli omonimi melodrammi si ispirano.
«Lo schema drammaturgico prevede lo scorrimento di due storie parallele» – spiega l’attore e formatore Gino Marangi, che è anche autore del testo “La Cenerentola”. – «Da una parte le vicende dei personaggi nell’attualità, dall’altra le scene musicali più significative (ouverture, arie, duetti, concertati). È proprio questo alternarsi dei due piani narrativi a mostrare lo stretto legame e le forti analogie tra i momenti di parola (la nuova storia) e quelli musicali (la storia dell’opera) messi in scena, questi ultimi, attraverso il solo linguaggio del corpo.»
Un’operazione che permetterà anche al pubblico di cogliere l’attualità e l’universalità dei temi dell’opera lirica, proponendo un’azione divulgativa nuova, efficace ed emotivamente coinvolgente, e che porrà l’allievo-attore prima e lo spettatore poi di fronte alla domanda: “Di chi potrebbero essere queste storie, oggi?”
Quattro gli spettacoli previsti nella rassegna “Chi è di scena?”. Si parte con “La Cenerentola” di Gino Marangi, l’8 giugno sul palco del Teatro “F. Stabile” di Potenza e successivamente, il 28 giugno, all’Auditorium Centro Sociale “P. Sacco” di Rionero in Vulture. Secondo spettacolo della rassegna è il “Don Giovanni” di Laura Grimaldi, che sarà rappresentato il 9 giugno a Potenza e il 30 giugno a Rionero in Vulture. Il 18 e 19 giugno il Cine-teatro “P. Pasolini” di Lagopesole ospiterà, invece, gli spettacoli “Mayday!” e “A caccia di storie”, che vedranno in scena gli allievi più piccoli.
Per maggiori informazioni sulla rassegna “Chi è di scena?” è possibile visitare la pagina Facebook “La Scuola sull’Albero”, telefonare al numero 349/8243232 o scrivere all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Attiva dal 1993 e fondata dalla regista Lucia di Cosmo, La Scuola sull’Albero è la fucina-laboratorio della Compagnia professionale L’Albero, il collettivo artistico diretto da Alessandra Maltempo e Vania Cauzillo, che si occupa professionalmente di formazione e produzione in campo teatrale e di ideazione e realizzazione di progetti nazionali e internazionali di innovazione sociale e culturale. Negli ultimi anni il lavoro si è concentrato sul teatro musicale, sullo sviluppo dell’audience, sui processi di coinvolgimento del pubblico e sulla ricerca di nuove metodologie di formazione, sperimentando linguaggi e format di co-creazione.
Community Opera è un format basato sulla co-creazione con le comunità per la promozione del linguaggio dell’opera e si avvale di un collettivo di professionisti che sperimentano attorno all’opera su temi quali l’inclusione, l’accessibilità, l’innovazione sociale e la valutazione dell’impatto che le azioni di tali progetti hanno sulle comunità coinvolte. Il progetto è riconosciuto dal Ministero della Cultura - Direzione Generale Spettacolo nel settore Promozione Musica - Coesione e Inclusione Sociale.