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 Alla fine resterà il solito piatto di lenticchie, nonostante il territorio della Basilicata sia selvaggiamente sfruttato con pozzi di petrolio e gas e con migliaia di torri eoliche, con lauti profitti per società quotate in borsa, ma non per i lucani residenti che subiscono l’impatto ambientale/sanitario, il rischio di perdere il proprio patrimonio idrico e gli impietosi dati Istat, Svimez e Vis proprio nelle zone estrattive.

Il presunto sconto in bolletta (misura già attuata da altre regioni senza trivelle), mediaticamente propagandato, prima e durante le elezioni, come “gas gratis“ per combattere lo spopolamento, per durare 10 anni, con  l'atteso "disciplinare" prevederebbe una misura finanziata per soli tre anni (L28/22), ma che in realtà potrebbe durare solo un anno, se l'utente residente e in elenco stilato sempre dai gestori delle bollette non attua un risparmio del 15% rispetto ai consumi dell’anno precedente.Questo è quanto si evince dalla nota della regione Basilicata sul Disciplinare di attuazione della legge regionale 23 agosto 2022 n. 28 (deliberazione 202200625)
https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3085118 
Nel DL 111/22 R.B. erano infatti previsti obiettivi di décalage (ovvero ridurre progressivamente i consumi)
https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3084581&value=regione
Ad esempio, per chi in media consuma 1100 smc/gas per anno termico  (21/22) per l’anno 22/23 dovrebbe consumare 935 smc/gas anno  (se sfora questa cifra perde lo sconto SULL’ANNO SUCCESSIVO 23/24 ). Salvo poi recuperare negli anni successivi per rincorrere lo sconto e  che in futuro non siano richiesti ulteriori obiettivi di dècalage e razionamenti Ue che ridurrebbero ulteriormente il consumo di gas pro capite per avere lo sconto . 
Ovviamente la misura così impostata premia chi ha consumato di più negli anni precedenti (21/22) e non chi invece ha già fatto del risparmio una filosofia di vita, per cui la misura risulterebbe poco equa. Nella pratica i lucani dovrebbero attuare un risparmio energetico abbassando le ore di riscaldamento o riducendo di un ulteriore grado la temperatura delle proprie abitazioni in inverno, portandola da 19 a 18 gradi, centigradi, se vogliono percepire lo sconto sul gas, di lavarsi meno e meglio facendo meno docce o di cucinare con fornelli elettrici o il fuoco del camino per chi lo possiede (che costa anche di più). Controllando con costanza e continuamente il contatore del gas e sperare in un inverno meno freddo. I governi nazionali e regionali hanno però dimenticato che ci troviamo in una regione dove la popolazione si concentra prevalentemente in montagna e dove le temperature in inverno potrebbero scendere sottozero rendendo di fatto impossibile accedere allo sconto  per i prossimi anni per gran parte dei residenti. Ovviamente se non si dovesse estrarre per motivi contrattuali o legali, comunque, non si ha alcun diritto.

La storia del razionamento UE si conosceva da mesi (noi ve lo avevamo anticipato), e i risvolti della guerra in Ucraina li conoscevamo, ma che la Regione Basilicata l’applicasse in modo così drastico al fine di togliere una misura che doveva addirittura "ripopolare la Basilicata" così come recita la legge , francamente non ce lo saremmo aspettati visto che altre regioni hanno attuato misure più eque e dirette.

NO SCORIE - MEDITERRANEO NO TRIV