Una commedia fantastica natalizia liberamente tratta dal fumetto “Il Grinch” di Dr. Seuss.
In scena, a Massafra (TA), domenica 11 dicembre e - in replica speciale, date le numerose richieste di partecipazione - martedì 27 dicembre 2022, “Il Grinch che rubò il Natale” della compagnia Onirica Teatro, per la stagione per famiglie “L’albero delle storie”, a cura del Teatro delle Forche.
Adattamento teatrale e regia di Vito Latorre. Con Gabriella Altomare, Mariapia Autorino, Martina Campanozzi, Davide De Marco, Vito Latorre e Antonio Repole. Costumi Angela Gassi. Maschere in cuoio Graziano Viale Safir. Scenografie Davide Sciascia.
Massafra (TA) - Teatro Comunale 'Nicola Resta' (Piazza Garibaldi).
Ingresso ore 17.30. Sipario ore 18.00.
Prenotazione obbligatoria al numero 3246103258. Ticket 5 euro.
Età consigliata: dai 5 anni in su.
Il Grinch è un personaggio immaginario, protagonista del fumetto omonimo e di alcuni film, creato nel 1957 dallo scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss.
Il Grinch è raffigurato come una creatura pelosa di colore verde, panciuta, a forma di pera, dalle pupille rosse e bulbi oculari gialli e con un viso da gatto, con una personalità cinica, vive in isolamento nella caverna del Monte Briciolaio, discarica dei rifiuti prodotti dal consumismo e dai regali inutili delle festività natalizie della immaginaria città di Chi-non-so.
In contrasto con gli allegri abitanti della città che amano il Natale, il Grinch è un misantropo, scontroso, solitario e irascibile che odia il periodo natalizio, prendendo nota in particolare di quanto siano inquietanti gli sperperi di una festa sempre più priva di valori fondanti legati alla generosità e all’altruismo. Il suo scopo principale è, quindi, quello di rubare la festività e le celebrazioni del Natale alla cittadina di Chinonso, distruggendola una volta per tutte.
Aiutato dal suo cane Max, il Grinch rapisce Babbo Natale, gli ruba i doni e vestendo i suoi panni, durante la notte della Vigilia, irrompe nelle case dei Chi-non-so per rubare le decorazioni, gli alberi addobbati e tutti i regali presenti e li porta sulla montagna per buttarli come spazzatura. Quella notte, tuttavia, anche se riesce a compiere il furto con successo, incontra una bambina (Cindy Chi Lou), che gli dimostra che il Natale non è fatto di soli regali ma di condivisione e gioia di stare insieme … il suo cuore torna, quindi, ad emozionarsi per quella festa, sino al lieto finale.
Note di regia
La messinscena, ricca di personaggi simpatici, stravaganti e fantasiosi, scorre lieta e movimenta tra musiche, luminarie, clownerie ed altre gags comiche, divertendo i bambini e, al contempo, in maniera semplice e chiara, portandoli a riflettere su due temi: il consumismo del Natale e il bullismo fra i banchi di scuola.
È conservato l’intento dell’autore del fumetto Seuss di fare del personaggio immaginario del Grinch un mezzo per una critica alla eccessiva commercializzazione del Natale e più in generale al consumismo e allo sciupìo, mettendo in primo piano il carattere scontroso e solitario del Grinch, senza spiegare le ragione della genesi di una presa di coscienza tanto profonda. In questo adattamento, in aggiunta, si ipotizza che, alla base di questa ostilità verso la festa del Natale vi sia un trauma adolescienziale maturato a scuola per colpa di compagni-bulli che tuttavia, troverà, un riscatto di tutti proprio nella Natività e nel suo significato più profondo.
Con lo spirito anti-natalizio del personaggio seguito dalla trasformazione nella mattina di Natale, si conferma nel personaggio del Grinch, una somiglianza con Scrooge della novella Canto di Natale di Charles Dickens del 1843, rimandando ad approfondimenti letterari il confronto fra i due.